Al via anche a Civitavecchia l’indagine sierologica sul Covid-19

Membri della Croce Rossa italiana e personale medico della ASL RM4 raccolgono campioni di sangue per i test sierologici per il COVID-19 presso l'Ospedale San Paolo di Civitavecchia, vicino Roma, 30 maggio 2020. ANSA / GIUSEPPE LAMI Iniziati ieri 29 maggio presso la tenda dellÕospedale San Paolo di Civitavecchia i prelievi per il Covid-19 a cura della Croce Rossa Italiana Comitato di Civitavecchia in collaborazione con la ASL RM4. LÕindagine di sieroprevalenza su un campione, selezionato da Istat, di 150mila persone sar? effettuata in tutto il territorio nazionale. Il Ministero della Salute alla Croce Rossa lavoreranno per capire quante persone in Italia abbiano sviluppato gli anticorpi al Covid 19.

CIVITAVECCHIA – E’ in corso in questi giorni anche a Civitavecchia l’indagine di sieroprevalenza dell’infezione da virus SarsCoV2. Iniziativa del Ministero della Salute e Istat, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, che ha preso il via da lunedì 25 maggio e che ha lo scopo di capire quante persone nel nostro Paese abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo Coronavirus, anche in assenza di sintomi.

Il test verrà eseguito su un campione di 150mila persone residenti in duemila Comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età. Gli esiti dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei. Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. Partecipare non è obbligatorio, ma conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi.

Le persone selezionate a Civitavecchia e nel comprensorio sono circa 200, vengono contattate al telefono dal centro regionale della Croce Rossa Italiana per fissare un appuntamento per il prelievo del sangue presso l’apposita tenda predisposta all’Ospedale San Paolo. Il prelievo potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico. La Regione comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’indagine. A tutti i soggetti che partecipano, sarà assegnato un numero d’identificazione anonimo per l’acquisizione dell’esito del test. Il legame di questo numero d’identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell’indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati.