“Morte in culla”, informazioni utili al fine di prevenire nuovi casi

CIVITAVECCHIA – Dopo la drammatica “morte in culla” di cui è stata vittima nei giorni scorsi a Civitavecchia una neonata, il Dottor Giovanni Ghirga, medico-pediatra, interviene per fornire alcune utili informazioni al fine di prevenire nuovi possibili casi.

 

La recente drammatica e struggente morte di una bambina di 40 giorni, senza causa apparente, cosiddetta morte in culla, spinge ad una informazione fondamentale per la popolazione, allo scopo di prevenire altri rari ma possibili casi.

La sindrome della morte in culla, o sudden infant death syndrome (SIDS), colpisce i bambini tra un mese e un anno di età. La definizione SIDS, che non corrisponde a una precisa patologia, si applica quando si possono escludere (previa autopsia e analisi accurate dello stato di salute del bambino e delle circostanze della sua morte) tutte le altre cause note che possano spiegare il decesso del neonato, da malformazioni a eventi dolosi (ISS).

Non è stata ancora definita con sicurezza una specifica causa medica in grado di spiegare la SIDS ma ci sono invece una serie di comportamenti e di fattori di rischio che possono incidere significativamente sulla probabilità che la SiIDS si verifichi, come dimostrano numerosi studi e indagini. Secondo quanto riportato dai CDC americani, la ragione della SIDS potrebbe risiedere in anomalie nella zona cerebrale che controlla i ritmi del sonno e della veglia. Per questo, diversi centri di ricerca propongono un modello di triplo rischio per spiegare la catena di eventi che portano alla SIDS. In primo luogo, il bambino apparentemente sano e normale, soffre in realtà di una piccola anomalia nel sistema di regolazione dei ritmi cardiaci, respiratori o generali del proprio organismo. Si verificano poi nei primi mesi di vita cambiamenti nei ritmi del sonno, in quelli respiratori e/o cardiaci, nella pressione o nella temperatura corporea. Infine, eventi esterni, come il fatto di dormire in posiziona prona, l’esposizione a fumo passivo e piccole infezioni respiratorie, si aggiungono e aggravano la situazione, inducendo la SIDS e quindi la morte del bambino. Secondo questo modello, si può parlare di SIDS solo se i tre fattori sono presenti contemporaneamente (ISS).

Si raccomanda dunque vivamente ai genitori di:

  • far dormire i propri bambini sulla schiena, in posizione supina
  • non fumare durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino
  • coprire il bambino con coperte che rimangano ben rimboccate e che non si spostino durante il sonno, coprendo il viso e la testa del neonato
  • non utilizzare cuscini soffici, o altri materiali che possano soffocare il bambino durante il sonno
  • allattare al seno il bambino nei primi sei mesi di vita. E’ stato dimostrato che una immunizzazione corretta riduce il rischio di Sids
  • far dormire il bambino in un ambiente a temperatura adeguata, né eccessivamente caldo né troppo freddo, e con sufficiente ricambio di ossigeno
  • limitare la co-presenza del bambino nel letto con altre persone durante il sonno.

 

Dr. Giovanni Ghirga