Febbre del Nilo Occidentale, 35 nuovi casi in Italia

Gli aggiornamenti dello “Sportello dei Diritti” circa i contagi della temibile febbre del Nilo Occidentale segnano, purtroppo 35 nuovi casi in Italia, di cui 21 nuovi casi segnalati nelle sette province già colpite (Cremona 2; Parma 2; Reggio nell’Emilia 3) e 14 Province in sei appena colpite di Como 1; Ferrara 1; Lodi 3; Mantova 2; Modena 3; Pavia, 4. Quindi sino al 22 agosto e dall’inizio del 2013, 42 casi di virus nell’uomo sono stati segnalati nell’UE e 176 nei paesi limitrofi.A partire dal 3 settembre 2015, 41 casi di febbre del Nilo occidentale in esseri umani sono stati segnalati in Stati membri dell’UE e 36 casi nei paesi limitrofi, fin dall’inizio della stagione della trasmissione 2015. Durante la scorsa settimana, l’Austria ha segnalato tre nuovi casi, uno dalla zona già colpita di Wien e due sono ancora sotto verifica nella sede di infezione. L’Ungheria ha segnalato un nuovo caso dalle zone recentemente colpite della Contea di Bacs-Kiskun. Inoltre il Portogallo ha segnalato il primo caso nel comune di Algarve. La Romania ha segnalato due nuovi casi nella zona recentemente colpita di Bucurest. Nei paesi vicini, Israele ha segnalato nove nuovi casi dal già colpito distretto (distretto centrale 3; Haifa 3; Tel Aviv 3). Un caso è stato segnalato in Palestina. La Russia ha riferito di avere riscontrato i suoi primi casi per la stagione 2015, di cui nove casi in tre regioni (Astrakhanskaya 6; Samarskaya 1; Saratovskaya 2). Altre notizie: sono stati segnalati in Francia due casi di febbre di West Nile nei cavalli (Bouches-du Rhone e Gard). Giovanni D’Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” ricorda che il rapporto settimanale dell’ECDC, sulla febbre del Nilo occidentale comprende la mappa della attuale distribuzione geografica dei casi umani autoctoni segnalati nell’UE e nei paesi vicini, un aggiornamento della situazione e una tabella che presenta i casi nei paesi e le zone colpite. “Tutte le informazioni – spiega – sono fornite al fine di informare le autorità competenti responsabili per la sicurezza della salute nelle zone con in corso di trasmissione del virus del Nilo occidentale agli esseri umani al fine di sostenere l’attuazione delle normative vigenti. In particolare, secondo la legislazione sulla sicurezza sangue dell’UE, gli Stati membri devono avviare tutte le misure di controllo per garantire la sicurezza del sangue nel caso di contagi del virus in questione.Una sfida importante per l’attuazione del suddetto regolamento è la raccolta tempestiva di informazioni accurate sulle zone colpite”.