Anche se siamo nella primavera, l’estate si avvicina ed aumentano i rischi per la salute derivanti dall’esposizione al sole. Uno studio pubblicato da Jama Opthalmology ha dimostrato che la prolungata esposizione ai raggi UVA non riguardano solo le classiche spiagge, che tra poco saranno di nuovo prese d’assalto, o i lettini abbronzanti. Serie precauzioni vanno prese anche in auto, visto che i finestrini, al contrario di diversi tipi di parabrezza, non sono generalmente in grado di fermarli, esponendo il guidatore a una serie di rischi per la salute.
Nello studio, condotto da Brian Boxer Wachler del Boxer Wachler Vision Institute di Beverly Hills sono state testate 29 auto di 15 diverse case, prodotte tra il 1990 e il 2014. Il parabrezza in tutti i casi si è mostrato in grado di fermare circa il 96% dei raggi UVA, mentre i finestrini laterali si sono mostrati molto meno efficienti, con percentuali tra il 44 e il 96%, e con solo quattro modelli sopra il 90%. “E non c’è nessuna correlazione, con il costo dell’auto, se è di lusso o economica”.Il fenomeno, scrive in un articolo di commento Jayne Weiss della Louisiana State University, potrebbe essere direttamente legato a conseguenze per la salute.
“Gli effetti avversi dei raggi UV mentre si guida sono stati già documentati. Pubblicazioni precedenti hanno documentato una aumentata prevalenza di cataratte e tumori della pelle sul lato sinistro causati dall’esposizione asimmetrica dovuta al fatto che il guidatore è sul lato sinistro dell’automobile“. Emblematica è la foto choc, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a corredo di un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista medico-scientifica statunitense New England Journal of Medicine.
E’ il caso del paziente, che ha denunciato un ispessimento graduale e asintomatico della pelle solo sul lato sinistro del viso, insieme a un progressivo aumento delle rughe, che è stato ritenuto rappresentativo da due ricercatori della Northwestern University di Chicago, che hanno divulgato la sua foto anche per diffondere le prove concrete dell’invecchiamento precoce della pelle causato dai raggi UVA. Da un lato del volto dimostra i suoi 69 anni, dall’altro almeno due lustri in più. Eppure quelle che vedete sono le guance della stessa persona: un uomo che per 28 anni ha guidato camion, esponendo solo metà della faccia ai raggi solari filtrati dal finestrino.
Giovanni D’AGATA