CIVITAVECCHIA – Il Codacons non si arrende e presenta opposizione contro la decisione della Procura di archiviare il suo esposto sull’inquinamento prodotto dalla centrale di Torre Valdaliga Nord, in merito al quale il Pubblico ministero non avrebbe svolto a suo avviso alcuna seria indagine.
“Indagini opportune e necessarie – afferma la Presidente regionale del Codacons, Sabrina De Paolis – che avrebbero portarto la Procura a verificare come le centrali a carbone siano le principali responsabili delle emissioni di mercurio, arsenico e di polveri fini. Indagini che avrebbero fatto acquisire dati sulla salute pubblica del territorio sufficentemente allarmanti, dato che sembrano collocare la zona al primo posto nel Lazio e al terzo in Italia per mortalità causata da tumori ai polmoni, trachea e bronchi, pelle, fegato, vescica, reni e intestino, con leucemie e linfomi diffusi in maniera nettamente superiore rispetto alla media nazionale. Purtroppo, ci sembra, invece, che ‘il generale rischio di gravi danni per la salute non suffragato da elementi atti a dare riscontro all’ipotizzato pericolo’, laconica frase con la quale la procura ha archiviato la nostra richiesta d’indagini, non sia poi così ‘generale’, e che gli elementi atti a verificare ‘l’ipotizzato’ pericolo, siano, nella realtà, molti”.
E’ per questo che il Codacons ha nuovamente sottolineato al Pubblico Ministero competente della Procura della Repubblica di Civitavecchia la necessità di indagare per tutelare il bene collettivo primario che è la salute pubblica, anche acquisendo una serie di 27 tra documentazioni e audizioni (compresa quella del Sindaco di Civitavecchia e dei responsabili della centrale di Tvn), che l’Associazione a difesa dell’Ambiente e dei Consumatori ha segnalato al Pubblico Ministero.










