Tutto ciò che occorre sapere se incontri un giapponese…

CIVITAVECCHIA – In vista dell’arrivo della delegazione giapponese a Civitavecchia, in concomitanza con il 400° anniversario del primo approdo dell’ambasciatore Hasekura Tsunenaga nella nostra città, in considerazione in diversi momenti contatti diretti con la cittadinanza civitavecchiese, il Comune ha pensato di redigere un semplice vademecum per suggerire alcuni comportamenti che sarebbe appropriato avere nei loro confronti ed un elenco di cose da non fare.
I giapponesi hanno infatti dieci giorni di ferie all’anno e normalmente ne utilizzano la metà. Pertanto hanno poche possibilità di confronto con le altre culture e potrebbero sorprendersi di alcune usanze molto distanti dalle consuetudini giapponesi.

ORARI – I giapponesi comunicano sempre gli orari e sono puntuali allo scoccare del secondo, comunicano e rispettano sempre l’orario di inizio e di fine di ogni attività e incontro.

NUMERO DI COMMENSALI / REGALI – E’ usanza giapponese portare ad ogni commensale un piccolo regalino di minimo valore, per non imbarazzare chi lo riceve, ma confezionato con cura. Di conseguenza il variare del numero dei commensali in eccesso o in difetto crea disagio nell’ospite. Se il regalo è incartato non va aperto, se invece non lo è bisogna lodarlo e fare apprezzamenti

BIGLIETTI DA VISITA – I giapponesi si scambiano sempre i biglietti da visita, avvisiamo tutti coloro che incontreranno la delegazione (sindaco compreso) affinché portino dietro i biglietti da visita da scambiare.

AMBITI PRIVATI – Tendono a lasciare privati i loro ambiti. Possono anche andare a cena con il loro capo, ma non mostreranno mai a lui una foto della famiglia.

FUMO – In Giappone e’ vietato fumare nei luoghi pubblici, se non all’interno delle smoking area, se dobbiamo fumare in loro presenza, chiediamo quanto meno se dà loro fastidio.

COLORI DEL VESTIARIO – Il bianco è il colore del lutto, per cui evitare di vestire totalmente di bianco.

E’ considerata grandissimo segno di maleducazione fare una delle seguenti cose

SOFFIARSI IL NASO IN PUBBLICO – Viene percepito come un gesto disgustoso ed offensivo. Le persone raffreddate dovrebbero alzarsi e andarsi a soffiare il naso con un fazzoletto di carta che verrà gettato e non mostrato appallottolato. Da loro chi è influenzato, per non contagiare gli altri, è solito indossare una mascherina, quindi starnutire davanti agli altri, viene visto come una mancanza di cura per l’incolumità altrui.

TOCCARE LE COSE ALTRUI – Basti pensare che là in caso di controllo di documenti un poliziotto giapponese si infila i guanti bianchi prima di toccare i nostri documenti, nel rispetto dei nostri documenti. Ad esempio se ci mostrano una foto dal loro cellulare, non prendiamolo in mano

TOCCARE LE PERSONE – Non sono abituate neppure a stringersi la mano, si inchinano, qui saranno i primi a porgere la mano per adattarsi, ma forse abbracciarli o baciarli sarebbe troppo per loro.

BRINDISI – Il famoso cin cin italiano corrisponde a una loro parolaccia, si può adottare il loro “CAMPAI”. Non si brinda con il sakè.

TONO DELLA VOCE – E’ buona educazione non usare un tono della voce chiassoso.

TATUAGGI – I tatuaggi in Giappone sono portati solo da affiliati alla mafia giapponese, sono talmente mal visti che è fatto divieto assoluto a chi è tatuato di entrare in posti come centri benessere, palestre e terme, stanno studiando un tipo di tolleranza per gli stranieri purché coprano con cerotti color carne i tatuaggi. Il buon senso porterebbe a dire, nei contesti ufficiali, di coprire, chi può, il tatuaggio, magari con una manica lunga.

CELLULARI – E’ segno di estrema scortesia tenere il cellulare con la suoneria e rispondere, soprattutto a cena.