Tidei a Renzi: “Tassa d’imbarco da rivedere”

CIVITAVECCHIA – “E’ paradossale che Civitavecchia debba caricarsi i costi del transito dei turisti senza nulla in cambio”. Questo in sintesi il concetto espresso dall’On. Marietta Tidei sulla tassa di imbarco proposta dall’Anci in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al quale chiede di rivedere la destinazione della tassa che, a suo avviso, non può essere appannaggio della Città metropolitana. Di seguito il testo integrale della lettera inviata al Premier dalla deputata del Pd.

“Caro Presidente,
con estremo interesse sto seguendo il dibattito che si sta sviluppando sulle proposte dell’Anci in relazione a nuovi potenziali strumenti di fiscalità locale da applicare sui traffici portuali e aeroportuali.
I Comuni o altri Enti locali che ospitano, nel proprio territorio, infrastrutture portuali e/o aeroportuali di notevoli dimensioni convivono da tempo con casi di vere e proprie sperequazioni fiscali ormai non più tollerabili.
Alcune comunità locali, attraverso la propria fiscalità (e quindi le imposte richieste ai residenti) si trovano a dover paradossalmente sostenere i costi del passaggio di milioni di passeggeri in transito, attingendo dalle risorse che dovrebbero invece essere impiegate per la gestione e lo sviluppo del territorio. In altri termini, sono i residenti a finanziare i servizi ed i costi determinati dai traffici aeroportuali, subendo così un duplice svantaggio: una imposizione fiscale più elevata; minori risorse a disposizione.
Il paradosso è ancora più evidente nei Comuni di ridotte dimensioni. Visto il rapporto con il territorio, mi sono occupata della paradossale situazione di Civitavecchia, dove i 50.000 residenti si “caricano” – attraverso la fiscalità locale – i costi del passaggio di oltre 4 milioni di passeggeri.
Così il Comune di Civitavecchia ha visto – negli ultimi anni – lievitare in maniera esponenziale i costi per la gestione della viabilità (Polizia Locale), dell’arredo urbano, manutenzione ordinaria, dei servizi pubblici, gestione rifiuti, ecc.
Allo stato attuale, però, l’Ordinamento non consente ai Comuni di chiedere una “contribuzione” diretta o indiretta ai passeggeri in transito, con la paradossale conseguenza che i Comuni devono innalzare a livelli insostenibili la pressione tributaria nei confronti dei residenti secondo una sperequazione appunto non più tollerabile.
Proprio per questo, nel 2013, ho presentato una proposta di Legge – che ti ripropongo in allegato – che prevede appunto la estensione della cosiddetta “imposta di sbarco” (introdotta per i Comuni delle “piccole isole”) anche ai Comuni che ospitano, all’interno del proprio territorio, Porti di rilevanza internazionale e nazionale.
Concludo quindi dicendo che non solo condivido la proposta dell’ANCI ma proporrei di non limitare la futura imposta ai soli transiti delle cosiddette Autostrade del Mare o comunque ai soli traffici di linea.
Ritengo piuttosto che estenderla anche a tutte le altre tipologie di passeggeri (in particolare ai crocieristi), permetterebbe – fatte salve le giuste esigenze delle Città Metropolitane – di riconoscere anche un giusto e consistente gettito per i Comuni su cui gravano la maggior parte dei costi determinati dai traffici (comuni sedi di porti e di aeroporti). Si consideri, infatti, che nel porto di Civitavecchia (uno dei principali scali per passeggeri) si contano mediamente, ogni anno: 1,5 milioni di passeggeri “di linea” e ben 2,5 milioni di crocieristi.
Ti prego pertanto di favorire l’approfondimento della questione alla quale sarei onorata di poter fornire il mio contributo.
Certa dell’attenzione, mi è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti”.