CIVITAVECCHIA – “Chi oggi critica in passato non ha fatto nulla. La statua è stata portata via per l’inerzia delle precedenti amministrazioni”. Così l’Amministrazione comunale replica alle tante critiche ricevute in questi giorni per la rimozione della Statua del bacio, facendo chiarezza sulla complessa vicenda e portando alla luce una serie di retroscena inediti. Di seguito il testo integrale della lunga nota di Palazzo del Pincio.
“Dopo tante polemiche e dichiarazioni fuorvianti è arrivato il momento di fare chiarezza sulla vicenda della ‘Statua del bacio’. Nei giorni scorsi la proprietà della statua ha comunicato all’amministrazione comunale la necessità di dover portare in Francia la scultura, come da precedenti accordi, per l’anniversario dei 70 anni dello sbarco in Normandia.
Tramite l’intervento dell’Assessore D’Antò si è tentato di cercare una soluzione per trattenerla a Civitavecchia ma senza successo, a causa a detta della proprietà, dell’inerzia delle precedenti amministrazioni della città.
Quando ne abbiamo avuto notizia era ormai troppo tardi, la statua, attraverso regolare contratto, era già promessa altrove ed i tentativi d’accordo economico avanzati dall’Assessore D’Antò non sono stati neanche presi in considerazione per i motivi già espressi.
Sdoganare una merce non significa cambiarne la proprietà, ma semplicemente permetterne la circolazione su suolo europeo, cosa che ha anche evitato alla Francia di preoccuparsi dei permessi doganali.
Nelle carte agli atti del comune si parla dello sdoganamento obbligatorio dell’opera, ma a parte mail private tra ex assessori e delegati non c’è nulla, nessuna trattativa economica con i proprietari che giustificasse la permanenza della statua nella nostra città né a noleggio né a titolo definitivo.
Quindi senza questi presupposti l’allora amministrazione Tidei si attivò per la ricerca di sponsor che elargissero i 30.000 euro necessari al pagamento delle tasse doganali che, a sua volta, avrebbero dovuto essere versate attraverso la Pro-loco.
Ci furono evidentemente dei problemi tra gli sponsor e la Pro-loco e difatti il 26/06/2013, con una Delibera di Giunta, l’ex sindaco Tidei decise di stornare i 30.000 euro dal fondo di riserva, sottolineando che si trattava di un’anticipazione alla Pro-loco, che la stessa aveva l’obbligo di restituire non appena ricevuto il finanziamento da parte degli sponsor.
La prima anomalia nella gestione della vicenda è che tra i firmatari della suddetta Delibera c’era l’Assessore Venanzi, la cui compagna era presidente della Pro-loco. La seconda anomalia è lo storno della somma dal fondo di riserva del sindaco, che solitamente viene utilizzato per le emergenze.
Probabilmente la stessa Giunta di allora riscontrò delle anomalie e dopo neanche due settimane, il giorno 08/07/2013, la Giunta, in assenza dell’Assessore Venanzi, rettificò la Delibera precedente ed i 30.000€ non vennero presi più dal fondo di riserva. Sempre il giorno 08/07/2013 una determina dell’allora dirigente e capo di gabinetto Patrizio De Felici autorizzava il pagamento della somma alla Pro-loco.
In nessun documento del comune si menziona mai la statua e lo sdoganamento, che tra l’altro doveva essere a carico della proprietà, ma la Pro-loco, senza alcuna richiesta formale, decise di utilizzare quella somma per lo sdoganamento. Il denaro doveva servire, formalmente, per la promozione turistica del territorio. Ricordiamo che la Pro-loco era ed è in una situazione economica critica, fortemente indebitata e con gravi buchi di bilancio.
Quindi l’amministrazione Tidei decise di versare 30.000€ nelle casse di una società con il bilancio a pezzi e presieduta dalla compagna dell’ex assessore al bilancio, senza alcuna garanzia, con una destinazione molto generica della somma e con l’enorme rischio che i soldi potessero essere pignorati.
Ad oggi non risultano restituiti i soldi che, secondo la Delibera di Giunta dell’8/7/2013, la Pro Loco avrebbero dovuto riversare nelle casse comunali. Anche in questo caso nessuno ha pensato di dover rendere conto delle proprie azioni.
La “statua del bacio” se n’è andata e con lei se ne vanno i soldi dei cittadini ormai persi.
Da parte nostra ammettiamo sicuramente una carenza di comunicazione, dovuta al fatto che mai avremmo potuto immaginare un simile attaccamento ad un’opera arrivata da così poco tempo nella nostra città.
Ribadiamo ormai l’evidenza che nessuna delle precedenti amministrazioni, pur avendone la possibilità, si sia realmente attivata con la proprietà al fine di mantenere la statua a Civitavecchia, compresi ex sindaci resuscitati, consiglieri ed ex consiglieri che, in cerca di un momento di gloria, si stracciavano le vesti sotto la statua. Data l’inerzia delle precedenti amministrazioni la proprietà ha impegnato la statua altrove.
A giorni vi informeremo su come sono andati persi altri centinaia di migliaia di euro dei nostri contributi. La trasparenza ce lo impone”.