Sanità, sindacati regionali in rivolta: “Senza assunzioni disastro imminente”

ROMA – Saranno mesi intensi per il mondo del lavoro in sanità, che ieri si è riunito negli stati generali degli operatori del servizio pubblico. Presenti le rappresentanze sindacali di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Anaao Assomed. Dopo il silenzio del Ministero della Salute, sollecitato dalla lettera appello indirizzata alla Ministra Beatrice Lorenzin e al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, una partecipatissima assemblea animata dai lavoratori del sistema sanitario regionale, dai precari storici e dai lavoratori in appalto, ha tracciato il percorso della mobilitazione.
Il 30 marzo si terrà l’incontro convocato dal Prefetto, il 19 aprile la protesta si sposterà davanti al Ministero per continuare il 10 maggio sotto la sede della Regione Lazio se non ci saranno risposte in grado di affrontare quello che i sindacati definiscono “disastro imminente”, senza escludere il ricorso allo sciopero generale del settore.
“Serve una svolta radicale per salvare il pilastro del nostro welfare – affermano in una nota congiunta i sindacati – per invertire la rotta dopo anni di austerità cieca e un piano di rientro da lacrime e sangue interamente pagato dai cittadini e dai lavoratori, contro ogni ragionevolezza e ben oltre le disposizioni di legge. Senza assunzioni la sanità pubblica è destinata all’estinzione e le promesse non bastano più”.