CIVITAVECCHIA – Siamo seriamente preoccupati per come si sta delineando il “modus operandi” della nuova Amministrazione Comunale a guida 5 stelle. Carenza di provvedimenti sulle questioni importanti (e questo si poteva presagire vista la mancanza di esperienza) ma anche incertezza nella comunicazione e sudditanza nei rapporti coi poteri forti (e questo, invece, delude soprattutto chi chiedeva al movimento più trasparenza nelle decisioni e più spregiudicatezza con chi detiene il potere).Questi, a nostro giudizio, sono i tratti distintivi che già caratterizzano la nuova giunta.
Temiamo, ad esempio, che il prossimo accordo con l’Autorità Portuale porterà un esiguo vantaggio per le casse comunali a fronte di quello che invece potrebbe rappresentare un grande introito, con il rilancio di Argo, se si consentisse ai nostri autobus di arrivare fin sottobordo per offrire ai croceristi delle tratte brevi a prezzi diversi da quelli praticati per il Tpl. Ci piacerebbe poter fornire un contributo di idee in proposito ma i dialoghi tra Monti e Cozzolino si svolgono sempre in maniera riservata.
Tra le altre questioni che in questi giorni ci hanno colpito, un’altra vicenda merita di essere citata per meglio spiegare il concetto espresso in premessa: l’incredibile proposta del sindaco Cozzolino di indire referendum “postumo” per la statua del bacio (se aveva dei dubbi , poteva fare a meno di farla portare via anche perché con i soldi di un eventuale referendum, di statue ne avrebbe probabilmente potute acquistare più di una). Oltre a ciò, questa inopinata proposta suscita legittimi dubbi sulla capacità di governo di una amministrazione che sembra non rendersi conto dei veri problemi della nostra città e vorrebbe affidarsi ad un referendum per nascondere la maldestra gestione, anche dal punto di vista dell’informazione e della condivisione, della rimozione della statua.
Seguendo un copione ormai collaudato, nel vano tentativo di sfuggire alle proprie responsabilità, si è gettato fango su altri soggetti come già successo per le perdite idriche, il mercato , i conti del Comune, i fondi dell’Enel ecc. ecc. Questo atteggiamento, che porta a vedere i normali problemi che ogni amministrazione si trova ad affrontare come il frutto di un complotto, è espressione di una visione distorta ed arbitraria della politica. Tale visione impedisce all’attuale maggioranza un sereno confronto con le altre forze politiche e sociali e comporta la chiusura in una sorta di autoreferenzialità impermeabile ad ogni apporto ancorché costruttivo.
E così, mentre fiumi di acqua continuano a fuoriuscire da perdite che non si riparano per mancanza di fondi e mentre alle richieste dei mercatali si risponde con perentorie e minacciose dichiarazioni, il M5S preferisce aumentare le tasse ad una città stremata piuttosto che incamerare il dovuto dall’Enel che, in ogni caso, ci inquina e per di più gratis.
E tuttavia la cosa più incredibile, infine, dopo aver proposto il referendum sulla statua, è stato il perentorio rifiuto a voler inserire un nostro emendamento che garantisse la consultazione popolare nella delibera “farsa”, proposta dai 5 stelle, che parla di fuoriuscita dalla Città Metropolitana. Questo la dice lunga sulla scala dei valori dell’amministrazione pentastellata e sul loro concetto di democrazia in base al quale da una parte negano ai cittadini di esprimersi su un problematica che determinerà il futuro della nostra città e dall’altra si dicono pronti a concedere “l’ultima parola” ai cittadini sulla statua del bacio che hanno fatto portare via senza alzare un dito.
Un’amministrazione che non ha neanche il coraggio di indicare chiaramente in quella delibera sulla Città metropolitana che vuole aderire alla provincia di Viterbo limitandosi alla dicitura “provincia limitrofa“, che non si pone nemmeno il dubbio se commemorare decentemente le vittime dell’11 settembre, un’amministrazione che decide la sua linea politica nella ristretta cerchia dei fedelissimi che circondano il sindaco e che per questo già comincia a perdere l’appoggio tra gli adepti della rete… E intanto la città è ferma.
Marco Di Gennaro
Marco Piendibene
Rita Stella
Pietro Tidei
Mirko Mecozzi