CIVITAVECCHIA – “La Privilege Yard ormai è una questione di Stato”. Ne è convinta la Cgil a seguito delle notizie riportate dal quotidiano nazionale “Libero” in base a cui, se risultassero vere, Yard, “ci troveremmo di fronte ad un fatto enorme sul quale, al di là delle opportune inchieste della Magistratura, risulterebbe urgente e necessario un intervento del Governo, specificatamente nella figura del Presidente del Consiglio, non fosse altro per chiarire il rapporto tra un ministro della Repubblica Italiana (Boschi) ed i familiari della stessa, con quanto avvenuto e sta accadendo, rispetto al ruolo esercitato dalla Banca Etruria”, come riferiscono il segretario territoriale della Cgil Civitavecchia Roma Nord, Cesare Caiazza, e quello della Fiom Fabio Palmieri.
“Gli effetti di questa incredibile e poco trasparente vicenda – commentano – purtroppo, sono, almeno per noi, sufficientemente chiari. Attengono ad oltre 200 lavoratori licenziati, a piccole imprese destinate al fallimento a causa di crediti non esigibili, a miglia di posti di lavoro promessi e mai concretizzatesi Una storia, grottesca e paradossale, iniziata nel 2007. Ora, per quanto ci riguarda, dopo aver atteso anche troppo tempo dall’interruzione delle lavorazioni e in assenza di certezze per il futuro, chiediamo all’Autorità Portuale e al Sindaco di Civitavecchia di operare o per accordi di uscita, concordati e condivisi con la Privilege dall’Area (permettendo la rilevazione dell’attività da parte di Imprenditori internazionali che hanno manifestato interesse per proseguire nei lavori di cantieristica navale iniziati) oppure per muovere tutte le azioni necessarie per una rapida revoca della concessione dell’area attualmente occupata dalla Privilege, al fine di consentire, comunque, la ripresa e lo sviluppo delle attività. Nel mentre, chiederemo alle parlamentari del territorio e ad altri parlamentari, sensibili sul tema, di agire una ‘interrogazione parlamentare urgente’ per chiarire i vari ed oscuri aspetti che interessano questa particolare e incredibile vicenda”.
“Ovviamente – concludono Caiazza e Palmieri – non ci esimeremo, nell’ambito di previsti imminenti incontri con l’Autorità Portuale, dal rivendicare il proseguimento di ‘rapporti di lavoro a tempo determinato’ nell’ambito delle attività nel Porto, concepite dalla stessa Autorità Portuale come ‘ponte’, in attesa della ripresa delle attività di cantieristica navale connesse all’area attualmente occupata dalla Privilege”.