Privilege, siamo all’anticamera della perdita di decine di posti di lavoro

“La presentazione della richiesta di concordato preventivo da parte della Privilege Yard Spa, apre

definitivamente uno squarcio, semmai ce ne fosse stato bisogno, sulle conseguenze che l’aver lasciato il territorio, e purtroppo l’intera nazione, nelle mani di una “finanza corsara” determina per la collettività.
Purtroppo, infatti. la presentazione del concordato preventivo potrebbe trasformarsi nell’anticamera della perdita di decine di posti di lavoro e del crollo di diverse piccole e medie imprese locali, con un ulteriore grave colpo all’economia cittadina. E di tale sfacelo la classe politica cittadina degli ultimi dieci anni, di qualunque colore, non può certo lavarsene le mani.
Gravi sono infatti le responsabilità di coloro che hanno cantato le “magnifiche sorti e progressive” di tale operazione senza chiedere lumi, nonostante ce ne fossero tutti gli indizi, sulla società promotrice, sulle precedenti esperienze portate avanti da società della stesso gruppo (Adria docet), sulla provenienza dei capitali investiti, sulle motivazioni del grande interesse espresso da faccendieri di vario tipo, sullo sfarzo delle inaugurazioni e, nel contempo, sulle sempre enormi difficoltà delle aziende e dei lavoratori operanti nel cantiere e, per ultimo ma non per importanza, sulle evidenti contraddizioni relative alle dichiarazioni rilasciatenel tempo circa le committenze e i tempi di varo.
Chi non ricorda, infatti, i dubbi sollevati da diverse testate nazionali riguardo la vicenda con articoli dai titoli fortemente emblematici quali “Porto che Scotti” ( La voce delle Voci, 03.10.2010) ; “Maranello del mare: una pietra e molti assenti” (Panorama. 03.04.2007); “Tanti soldi e nomi eccellenti: lo yacht dei poteri forti” (Il Fatto quotidiano, 15.08.2013), caduti nell’’indifferenza e nell’ignavia della classe politica locale che, ancora fino a pochi mesi fa magnificava il ruolo di Privilege quale volano dello sviluppo cittadino e partecipava alle principesche cerimonia incurante delle proteste dei lavoratori che dal 2009 ad oggi si sono succedute sistematicamente.
Non sappiamo cosa realmente si nasconda dietro l’operazione Privilege, chi vi abbia realmente guadagnato e come intenda comportarsi la società in questa situazione, certo è che la nostra Associazione non starà a guardare, chiedendo alle Istituzioni e alla Magistratura, ognuna per le proprie competenze, di monitorare attentamente la fase di concordato, pretendere la massima trasparenza sul piano industriale ed economico che verrà presentato e, nel contempo, di fare finalmente chiarezza su quella che ci auguriamo non sia un’altra “commedia all’italiana” condita di mandolini e coppole .
E certo non sarà l’unica vicenda dai contorni presumibilmente speculativi, che si sta consumando sul territorio sulla quale pretenderemo chiarezza”

Associazione Caponnetto