“Otto giovani licenziati dopo l’uscita del Comune dal Consorzio dell’Osservatorio ambientale”

CIVITAVECCHIA – “L’uscita del Comune di Civitavecchia dal Consorzio per la gestione dell’Osservatorio Ambientale non sta avendo ripercussioni soltanto sulla gestione delle centraline per il monitoraggio atmosferico, con i cartelloni informativi accesi ma senza dati, ma anche sul piano occupazionale”. Lo dichiara il Partito partito democratico il quale riferisce che 8 giovani ricercatori, i quali operavano all’interno dello staff di gestione dell’Osservatorio, non hanno visto rinnovarsi il contratto per il 2016.

“Si tratta – affermano in una nota stampa la segreteria e il Gruppo consiliare Pd – di personale altamente qualificato, chimici, biologi e ingegneri che, per la riduzione del budget, non possono continuare il loro lavoro. Giova ricordare che restare nel Consorzio di gestione dell’Osservatorio Ambientale era a costo zero per il Comune e che la scelta di uscirne si può spiegare solamente con un protervo ed ostinato preconcetto ideologico, motivato dal fatto che il Consorzio in questione è finanziato da Enel. Questa decisione, ora, si sta dimostrando davvero inspiegabile, visto che il Comune sta trattando con Enel per ben altri motivi”.

“In pratica – proseguono – la scelta dell’assessore all’ambiente Manuedda, momentaneamente, ha ottenuto i seguenti risultati: ha spento le centraline e quindi nessuno rileva l’inquinamento in città; ha portato Civitavecchia nell’Osservatorio Regionale, un agglomerato di enti mai partito ,con decine di membri, all’interno del quale c’è persino rappresentata l’Enel; ha fatto perdere il lavoro ad otto ricercatori e rischia di far chiudere del tutto l’Osservatorio, con altra gente che perderà il lavoro e con l’Enel che , ad osservatorio chiuso, risparmierà un bel milioncino all’anno”.

“Il Pd di Civitavecchia – concludono – è solidale con i ricercatori che hanno perso il lavoro e che, sembra, abbiano chiesto di incontrare il Sindaco, al quale rinnoviamo la richiesta di ripensarci e di far ripartire l’Osservatorio, magari rafforzandolo”.