Nuovo accordo sulle partecipate, ora referendum tra i lavoratori

CIVITAVECCHIA – Ipotesi di accordo raggiunto tra sindacati, Hcs e Amministrazione sul futuro delle partecipate. Stralciata la bozza d’intesa raggiunta nelle scorse settimane, rispetto a cui veniva contestato il mancato mantenimento dei precedenti diritti contrattuali dei lavoratori nel passaggio a NewCo.
A spiegare i dettagli del nuovo accordo la segretaria territoriale dell’Ugl Fabiana Attig: “Definitivamente cassato l’applicazione dell’art. 47, comma 4 bis legge 428/1990 la cui applicazione era necessaria attraverso l’accordo sindacale circa il mantenimento, anche parziale dell’occupazione, in deroga all’articolo 2112 del codice civile, applicando nei termini e con le limitazioni previste dall’accordo medesimo. Altro importantissimo elemento di novità sta nel fatto che l’ipotesi siglata è tra il Comune di Civitavecchia, socio Unico e, la Civitavecchia Servizi Pubblici Srl, rilegando la holding HCS a semplice spettatrice. Aspetto questo fondante che trae la sua ragione dai recenti esiti concorsuali presso il Tribunale di Civitavecchia, inerenti la cessione dei rami di azienda e dei contratti in essere, a favore della CSP unica partecipante, resi dalla stampa e mai smentiti da nessuno. Da qui il presupposto per l UGL di proseguire la trattativa con alcuni punti fondamentali a tutela di tutti i dipendenti. Quindi il passaggio del personale in C.S.P. attraverso la totale applicazione dei CCNL di riferimento con annessi accordi integrativi collettivi, in base alle mansioni effettivamente svolte e, soprattutto alle mansioni che saranno svolte nella nova struttura, attraverso una ricognizione del nuovo organigramma che dovrà contemplare una adeguata mappatura delle competenze (ruoli funzioni e compiti). Questo per consentire che a ciascun lavoratore venga attribuito un corretto inquadramento anche attraverso specifici corsi di formazione per consentire eventuali spostamenti di mobilità interna. Il tutto in perfetta armonia del Dlgs 175/16 e dlgs 165/01. A tal proposito verrà costituita una commissione paritetica atta a vigilare sul corretto andamento organizzativo economico della nuova società composta da 2 membri per ogni sigla sindacale. Commissione che si doterà di un proprio regolamento per il funzionamento della stessa e che avrà potere di intervenire ogni qualvolta si rendesse necessario, fermo restando l’impegno fisso di per la verifica dell’andamento economico finanziario della società come risultante dai bilanci”.
“L’impegno in capo alla Cessionaria – prosegue la Attig – sarà quello di eliminare attraverso, una trattativa individuale con il lavoratore al momento del passaggio, artt. 410 411 del c.p.c, tutti i trattamenti ad personam, benefit individuali, superminimi e altre comunque definite ad esclusione di quelle previste da accordi integrativi collettivi. Di contro le OO.SS si sono impegnate, previo approvazione di tutti i lavoratori attraverso un referendum, di attivare per un periodo di 3 anni, rivedibile ogni anno, la riduzione obbligatoria di 1 giornata lavorativa mensile, da riparametrare per i part time, da considerarsi quale permesso non retribuito. Resteranno esclusi da questo provvedimento tutti i dipendenti con un livello retributivo uguale o inferiore ai 15.000 euro lordi annui. Contestualmente la Cessionaria si è impegnata a perseguire tutti i percorsi, affinché le ore sottratte ai lavoratori potranno essere reintegrate anche attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali e, nell’arco della durata del presente accordo, ove vi fossero condizioni economiche della società favorevoli, si potranno attivare contrattazioni integrative aggiuntive, che tengano conto dei sacrifici sostenuti dai lavoratori prevedendo premi di produttività dal carattere premiante ed incentivante applicando anche elementi di detassazione”.
Al via quindi alle assemblee con i lavoratori tutti già dalla prossima settimana per entrare meglio nel dettaglio di questa ipotesi di accordo che comunque dovrà ottenere l’approvazione il 26 maggio con il referendum.