“Nomina per la Presidenza dell’Autorità Portuale…non perdiamo l’occasione!”

CIVITAVECCHIA – La scadenza del mandato per la Presidenza della Autorità Portuale ha aperto la corsa al rinnovo dell’incarico. E’ subito iniziata la battaglia tra i sostenitori di un “nuovo corso” e quelli che vorrebbero vedere riconfermato Pasqualino Monti.
Chi sostiene il nuovo corso richiama le conclusioni di una recente ispezione della Ragioneria dello Stato, dalla quale sono emerse presunte irregolarità relative ad alcune spese per le assunzioni e per le consulenze, di fronte alle quali i civitavecchiesi in cerca di lavoro sono rimasti sconcertati.
C’è infatti un rilievo alle spese del personale che vengono definite un “corto circuito tra soggetti preposti alla gestione, soggetti preposti alla vigilanza e soggetti preposti al controllo, che non appare – in linea teorica – del tutto idoneo a garantire al meglio l’esercizio delle proprie funzioni” (pag. 18). Per quanto riguarda le spese per il personale, seppure questa sia un’anomalia che ha radici soprattutto nel passato, la testata H24 notizie sostiene che” l’Autorità Portuale di Genova, per 208 dipendenti, spende circa 17 milioni annui, mentre l’omologa Autority laziale sborsa, per la metà dei dipendenti (106), 14 milioni e 126 mila euro.”
La relazione riscontra anomalie in alcune consulenze ed incarichi; ad esempio, per un caso specifico, l’ispettore ha scritto “La natura dell’incarico… non sembra attinente con l’opera citata.” (pag. 36) ed ancora “profili senza nessuna esperienza professionale pregressa o con esperienze non valutabili ai fini dell’oggetto dell’incarico conferito” (pag. 39).
Sebbene le criticità evidenziate dall’ispezione siano condivisibili, noi di Ripartiamo dai Cittadini pur registrando alcuni elementi positivi dell’attuale gestione, rispetto alle precedenti, esprimiamo un giudizio negativo per il mancato rapporto tra l’Authority e l’amministrazione comunale e questo nonostante non si perda l’occasione di affermare in qualsiasi sede che è ”il porto dei civitavecchiesi!”. Ancora una volta si è persa l’occasione di coinvolgere il Comune (o le sue aziende) nella gestione dei flussi turistici e si è rimasti indifferenti al mancato decollo della tassa sui crocieristi (tassa che dovrebbero pagare i tour operators romani quando portano con i loro bus i croceristi a Roma) che per la verità ha registrato anche il silenzio di molte forze politiche, tassa già programmata dall’ex assessore Serpente e varata dal Commissario Straordinario, Santoriello, facendo mancare un importante introito alle casse cittadine. Si noti che a Venezia questa tassa è già operativa dal 2002.
Inoltre, la prescrizione VIA relativa alla elettrificazione delle banchine crocieristiche non è stata mai resa operativa, né tantomeno, si è stabilito un termine per l’avvio dei lavori. Abbiamo suggerito, seguendo l’esempio di Venezia, l’adozione del 2° accordo Blue Flag (un accordo volontario che assicura che le navi da crociera entrando ed uscendo dal Porto usino combustibile a basso tenore di zolfo), suggerimento che non è stato accolto, nonostante Ciani, nel 2009, avesse dato seguito alla prima edizione dell’accordo Blue Flag (accordo che prevedeva l’uso del combustibile a basso tenore di zolfo per le navi all’ormeggio prima che entrasse in vigore la normativa dal 1 gennaio 2010) .
Invitiamo, pertanto, tutte le forze politiche a procedere a un’analisi obiettiva e a non rinunciare alla possibilità di proporre una candidatura condivisa, che risulti forte. Non vogliamo che siano i palazzi romani a decidere su questa nomina. Il Porto è di Civitavecchia e devono essere la collettività e le forze politiche locali ad esprimere un candidato.
Stabiliamo insieme dei criteri oggettivi per la ricerca di una personalità che curi gli interessi della collettività, che sia capace investire nelle infrastrutture e sui flussi crocieristici e che dia al Porto di Civitavecchia un futuro di crescita.
Noi offriamo la nostra disponibilità fin da subito.

Vittorio Petrelli – Ripartiamo dai cittadini