I sindacati annunciano la mobilitazione di tutti i lavoratori di Tirreno Power

CIVITAVECCHIA – “Riavviare i due gruppi a carbone di Vado Ligure, con i necessari investimenti di ambientalizzazione – dal carbonile alla Centrale – per garantire la continuità produttiva. La salute dei cittadini e gli assetti occupazionali complessivi, compreso l’indotto, non possono essere usati a seconda dei casi come variabile indipendente. Mettere in sicurezza lo stato finanziario delle Società – ancora in attesa dell’approvazione del bilancio 2013 – e quindi conoscere l’avanzamento del negoziato con gli Istituti che hanno concesso il credito” .Questi i passaggi salienti del comunicato con cui Filctem CGIL, Uiltec UIL e Flaei CISL nazionali intervengono sulla questione dei 191 esuberi annunciati da Tirreno Power.

“Ricordiamo – proseguoni i sindacati – peraltro che l’incidenza del costo del lavoro in un impianto termoelettrico è assolutamente marginale rispetto ad ammortamenti e costo del combustibile. Risolvere l’equivoco per il quale l’energia elettrica prodotta dalla Società è curiosamente sottratta alla stessa gestita, prevalentemente, da Sorgenia e Gas de France, azionisti “concorrenti” sul mercato elettrico, che pur controllando Tirreno Power, ne penalizzano parte del profitto. E’ indispensabile ricordare che avevamo in atto un confronto sindacale sull’efficentamento organizzativo, che si basava sull’insourcing, quindi sulla valorizzazione ed il pieno utilizzo delle competenze interne. Per questa ragione e per sostanziare la nostra determinazione affinché Tirreno Power, come le altre società elettriche abbia un futuro, attiveremo le procedure per la mobilitazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici della società”.
“Alla base – concludono le OO.SS – c’è un tema grande che non si vuole portare in trasparenza che riguarda il fallimento della liberalizzazione del Settore elettrico e le conseguenti privatizzazioni delle Imprese che gravano pesantemente sull’assetto energetico del Paese ed in particolare sul ruolo del comparto termoelettrico. In assenza di risposte chiare e convincenti da parte del Governo l’intero settore si mobiliterà”.