Ladispoli. Spaccata la targa di Giorgio Almirante

LADISPOLI – E’ durata soltanto qualche giorno la targa di intitolazione della Piazza dedicata a Giorgio Almirante. Ignoti nella notte hanno infatti spaccato la targa, ormai illeggibile. Un gesto che ha immediatamente riaperto la polemica sulla contestata intitolazione.

“Non c’è delinquente o atto di vandalismo che possa scalfire la grandezza di quest’uomo”, scrive su Facebook il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

Gli fa eco la Presidente nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “A Ladispoli i soliti vigliacchi distruggono, di notte, la targa dedicata a Giorgio Almirante, ad appena una settimana dall’intitolazione della piazza. Per decenni hanno provato ad oscurare e a reprimere la destra italiana, ma con questi gesti meschini non fanno che rendere ancora più evidente la loro sconfitta. Viva Giorgio Almirante, w la nostra storia!”.

Condanna l’accaduto anche la sezione Anpi di Cerveteri-Ladispoli. “Sia chiaro, a scanso di equivoci, che l’ANPI non si fa rappresentare dagli atti vandalici che possono essere compiuti da chiunque e per qualunque ragione. Noi ci facciamo rappresentare da chi nelle lotte ci mette la faccia. Subito è scattato sui social e sui media una sorta di processo sommario con relative condanne contro chi quella targa l’ha apertamente contestata con tutti gli strumenti civili e legali consentiti. Una bagarre indecente, orchestrata e strumentalizzata dall’entourage del Sindaco Alessandro Grando patron dell’intitolazione di Piazza Almirante, allo scopo di screditare in primis, con metodi forcaioli, tutti quei cittadini che liberamente hanno firmato per dire no a quella targa”. “Gli atti vandalici di cui è teatro quasi quotidianamente Ladispoli negli ultimi tempi – concludono dall’Anpi – (nella stessa zona è stata vittima anche la Parrocchia del Sacro Cuore) non sono accettabili qualunque sia la loro matrice”.

Infine presa di posizione anche da parte del Partito Democratico. “L’intitolazione e l’escalation che ne è conseguita, non possono trovare spazio a Ladispoli che ‘non è proprietà privata’ ma rappresenta il simbolo dell’accoglienza e della convivenza per la propria storia e vita quotidiana. Un clima di divisione, conseguenza di quanto compiuto dall’Amministrazione nei riguardi anche di uno dei più importanti nuovi luoghi sociali della città, che ha delle radici ben più profonde dal nome di una piazza. Riteniamo necessario l’impegno di tutti per fermare situazioni che producono esiti ancor più gravi e per tornare a focalizzarci sulle molteplici problematicità che preoccupano la nostra comunità. L’attacco alle istituzioni è da condannare sempre, oggi come ieri e a prescindere dal colore politico di chi governa. E’ utile ricordare che anche in passato sono arrivate minacce verbali, fisiche e lettere anonime. Adesso siamo più fortunati perché con la polizia postale e la tecnologia si possono individuare facilmente i mittenti. Andiamo oltre il clima di odio e non cadiamo in sterili strumentalizzazioni!”.