Ladispoli Attiva: “Grando realizzi un centro di pronta accoglienza per i senza fissa dimora”

LADISPOLI – Dal movimento civico Ladispoli Attiva riceviamo pubblichiamo:

Le recenti dichiarazioni del Sindaco in merito alla questione del muro innalzato dentro la stazione ferroviaria di Ladispoli per impedire un riparo notturno ai cittadini senza fissa dimora sono la triste conferma che il primo cittadino preferisce attaccare quando non può (o sa) entrare nel merito della questione.
A differenza di quello che afferma Grando, Ladispoli Attiva non ha mai dichiarato che ‘il muro della vergogna’ è stato realizzato direttamente dal comune. Anche perché non è questo il problema.
Come afferma Gianfranco Marcucci, da anni impegnato nel sociale, ‘’Quello che noi contestiamo è una precisa responsabilità politica della giunta comunale sulla questione dei senza fissa dimora. Sappiamo benissimo che il fenomeno è complesso e di difficile risoluzione, ma è indubbio che l’amministrazione non si è mai impegnata a fondo in questi anni per trovare soluzioni dignitose, fattibili e risolutive per questi soggetti fragili. E questo nonostante i continui appelli e la disponibilità a collaborare di tante realtà operanti nel contrasto alle povertà estreme’’.
‘La soluzione proposta dall’assessore Bitti – un dormitorio a 40 km da dove essi vivono – è strampalata ed avvilente. Non sono oggetti da spostare, ma persone con una loro dignità. Con questo tipo di affermazioni emerge un problema culturale e nessuna azione amministrativa potrà mai essere efficace se questo è l’approccio’ aggiunge Marcucci.
Immaginiamo che per un sindaco sia difficile ammettere che la vera causa – celata dietro la misura intrapresa da Ferrovie dello Stato – è semplicemente l’assenza di un piano a lungo termine per un’assistenza sociale a questi nostri concittadini.
“Le persone senza fissa dimora possono essere persone difficili, chiuse, refrattarie spesso all’aiuto. Non possiamo meravigliarci se rifiutano aiuti sporadici. Vanno approcciati, seguiti e presi in carico con un progetto di lungo periodo e con fondi ad esso dedicati” ci spiega Cristina Boccabella, responsabile di Ladispoli attiva nel settore delle politiche sociali, “Non si può liquidare il problema – aggiunge – ‘proponendo sporadicamente soluzioni dell’ultimo minuto e liquidare coloro che più hanno bisogno di attenzioni e cure costanti”.
È chiaro che il problema non è il muro o chi lo ha edificato, ma il perché si è arrivati a soluzioni estreme per compensare anni di negligenze e pressappochismo.
Per tale ragione chiediamo a Grando di cambiare atteggiamento sul tema ed adoperarsi per dare vita ad un centro di pronta accoglienza – come hanno fatto tantissime città italiane – nel quale prestare un primo aiuto, offrire un posto letto, igiene personale, lavanderia, cambio abiti e mensa; e soprattutto, assicurare un servizio di segretariato sociale con la predisposizione di piani personalizzati di intervento in collaborazione con le realtà operanti nel sociale”.

Ladispoli Attiva