La realtà è che il nostro Teatro è stato dato in gestione”

CIVITAVECCHIA – Il dibattito che si sta svolgendo sul Teatro Traiano è fuorviante. Non si è colto in nessuno degli interventi, a partire da quello dell’Assessore che sa ma non dice, il senso vero della operazione in corso nel nostro teatro cittadino.
Non si tratta di discutere la preparazione delle persone che verranno impegnate e alle quali voglio rivolgere il mio apprezzamento. Falcone, Falzetti e Tassi sono nostri concittadini di sicuro valore.
La questione è assai più grave. Nella sostanza il nostro Teatro è stato dato in gestione. Questo è il punto vero del contendere. In gestione all’Atcl, associazione sicuramente meritoria, che ha sempre collaborato con il teatro, ma senza mai avere la responsabilità diretta che ora invece ha, al punto di scegliere il personale da utilizzare e i programmi di attività.
Il Comune esce di fatto di scena, non è più l’interlocutore primario. Rimane il proprietario della struttura.
Dopo oltre un secolo e mezzo di gestione pubblica, con una operazione sotterranea, senza alcun passaggio né negli organi istituzionali né nel confronto diretto con la cultura cittadina, si è realizzato uno strappo violento.
Non si cerchi di minimizzare, di mescolare le carte, di confondere con acrobazie dialettiche, se si è con la serena coscienza di aver bene operato, si affronti pubblicamente questo argomento e si dica la verità.
Questa è la questione, non il valore o i criteri di scelta degli incaricati. Questo è il cuore del problema, il centro di una operazione che mai nessuno ha compiuto in precedenza perché nella città è forte la convinzione che il Teatro deve essere di Civitavecchia e che i centri decisionali dei programmi, della gestione del personale, della programmazione, debbono rimanere alla città e non trasferirsi a Roma.
Tornerò su questa questione. Ora mi interessa soltanto evidenziare come sia fuorviante incentrare l’attenzione, peraltro in modo ingeneroso e in qualche caso strumentale, su problemi che sono ai margini di una scelta che considero molto grave.
E mi interessa anche sollecitare una discussione, che avrebbe dovuto esserci a monte della decisione, da parte di chi si occupa di cultura e di chi considera il Teatro Traiano una struttura importante per la crescita della nostra città.
Da ultimo ma solo un cenno, non si può parlare né di costo zero né di risparmi senza scadere nell’inganno. Per favore, un po’ di serietà.

Fabrizio Barbaranelli