La guerra dei lavoratori stagionali aeroportuali dimenticati dallo stato

ROMA – Entrare nel mondo dell’Aeroporto è come varcare il confine di una nuova dimensione dove fai colazione a Roma e ceni dall’altra parte del mondo, o forse pranzi, a seconda del fuso orario. Tutto è luminoso e rumoroso, frenetico, veloce, a volte sfuggente, come i diritti di chi permette alla meravigliosa macchina del trasporto aereo di funzionare. Il miracolo dei collegamenti globali  si realizza grazie al duro lavoro di tantissimi professionisti che danno il massimo ogni giorno, sotto la pressione e lo stress dei secondi contati e dei milioni di passeggeri che, in tempi normali, popolano questo affascinante e frenetico mondo del trasporto aeroportuale. Stiamo parlando di circa 12000 lavoratori stagionali solo negli scali di Roma Fiumicino e Ciampino.

Prima della Pandemia l’altalena tra i mesi di stipendio e quelli di ammortizzatori sociali permetteva a tutti di vivere abbastanza tranquillamente la seppur precaria condizione, ma con la riduzione dei voli e la cassa integrazione dei lavoratori fissi, ovvero con un contratto a tempo indeterminato, gli stagionali aeroportuali si sono trovati privi di ogni tutela. Infatti nonostante il numero impressionate, pare che lo Stato Italiano non abbia pensato a nessuna forma di tutela per loro.

Per questo si sono riuniti sui social dando il via ad un duro lavoro che mira all’accesso agli aiuti economici statali. La voce ha iniziato a spandersi tra i colleghi ad aprile quando, poche ore dopo l’apertura della pagina facebook “Stagionali Aeroportuali Fiumicino e Ciampino”, il numero di iscritti ha superato i 1000 utenti. Esclusi dagli aiuti previsti per gli stagionali in crisi, per loro il Deputato calabrese Domenico Furgiuele ha presentato un’interrogazione parlamentare invocando sostegno ed ammortizzatori sociali per tutta la categoria dei lavoratori stagionali aeroportuali d’Italia. Negli stessi giorni, dopo numerosi appelli ai media e alla politica, la causa degli stagionali approda sulla stampa nazionale. Oltre a chiedere supporto e aiuti finanziari, chiedono anche di prendere consapevolezza del fatto che la loro criticità durerà a lungo perchè il traffico aereo è ai minimi storici e le Naspi sono limitate, gli esclusi dalla CIG sono doppiamente sotto scacco: secondo le migliori previsioni ci vorrà almeno un anno prima che il lavoro negli aeroporti torni alla normalità pre-pandemia. Anche gli Onorevoli De Girolamo e Termini hanno richiesto di porre attenzione sull’attuale mancanza di sostegno per i lavoratori stagionali aeroportuali nel decreto “Cura Italia” del 17 marzo 2020, sottolineando la riduttività dei codici ATECO: nel variegato sistema aeroportuale troppe professionalità sono rimaste escluse sulla base di questo codice.

Continuata la battaglia a suon di PEC alle maggiori Istituzioni, sono scesi in campo altri profili social, come quello di Twitter #StagionaliAeroportuali, in cui gli hastag più battuti sono stati #ilcuraitalianoncurame, #nessunosaràlasciatoindietro e #torneremoavolare, una vera e propria campagna di sensibilizzazione che sta iniziando a dare i suoi frutti grazie all’imponente partecipazione di tutte le categorie interessate. Alla fine di aprile il Ministro Gualtieri ha  annunciato il prolungamento della Naspi di due mesi per coloro che hanno il sussidio di disoccupazione in scadenza, sicuramente una boccata d’aria per i nostri combattenti, ma la guerra è ancora lunga. Rimandato a Maggio il Decreto Legge previsto per aprile a causa dell’annullamento del Consiglio dei Ministri del 30/04, l’esercito degli stagionali aeroportuali ha sferrato un altro attacco sul piano della visibilità iniziando a comparire nei servizi dei TG Regionali spiegando che il problema principale non è solo il blocco del lavoro attuale, ma anche e soprattutto il non sapere quando saranno richiamati al lavoro, il che significa rischiare di perdere l’anzianità lavorativa maturata anche in anni di lavoro stagionale, non riuscire a maturare abbastanza giornate di lavoro per poter chiedere in futuro l’indennità di disoccupazione, e quindi il rischio di rimanere completamente senza reddito per un periodo ancora imprecisato, calcolando che l’alta stagione, ovvero il periodo in cui c’è più possibilità di lavorare, solitamente va da Pasqua ad Ottobre.

Chi al momento percepisce la Naspi è escluso dal Bonus della Regione Lazio dei 600 euro, ma molti stanno per finire anche l’assegno di disoccupazione e si trovano in serie difficoltà.

Il leit motiv della battaglia è l’obiettivo di tornare a volare, e quindi lavorare, per migliaia di persone che stanno raccontando le loro storie, alla cui battaglia si sono uniti i Sindacati: “Non possiamo permettere che l’unica misura d’intervento risulti essere l’attivazione degli strumenti di sostegno al reddito che, non solo sono contingentati nell’utilizzo, ma attualmente risentono fortemente dei ritardi di una inaccettabile lunga fase burocratica e vengono applicati ad una circoscritta platea di interessati estromettendo i tanti lavoratori e lavoratrici a tempo determinato che continuano ad essere considerati figli di un Dio minore rispetto alle azioni messe in campo dal Governo. – questo si legge sul Comunicato Stampa firmato da tutte le sigle sindacali, regionali e provinciali, di categoria del settore trasporto, che si sono attivate in merito. – Non accettiamo e non ci arrendiamo all’idea che un settore altamente qualificato ed espressione di grandissima professionalità come il trasporto aereo, non sia ancora al centro dell’agenda di lavoro di tutte le istituzioni, anche locali, della politica. Da questo quadro politico si evince l’esclusivo grido di allarme delle Organizzazioni Sindacali che stanno cercando in tutti i modi di preservare le professionalità esistenti, i livelli salariali, i livelli occupazionali e la tenuta delle aziende del settore”.

La scorsa settimana è stata resa pubblica una lettera a firma di tutte le sigle sindacali nazionali del trasporto, con Assohandler, indirizzata al Ministero e delle Politiche Sociali, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e Ministero dell’Economia e della Finanza, che aveva come oggetto la richiesta di interventi urgenti di sostegno per la Crisi del Settore Handling. Il punto più rilevante della lettera è la richiesta di “prolungare di almeno un anno il trattamento Naspi già autorizzato o in corso di autorizzazione per i lavoratori a tempo determinato/stagionali, che a causa della crisi in atto non avranno alcuna prospettiva di nuovo impiego e vedranno esaurirsi l’indennità di sostegno al reddito”. Lo zoccolo duro della battaglia auspica che il provvedimento proposto per il comparto handling possa essere esteso a tutti gli stagionali aeroportuali in modo da poter resistere fino alla stagione estiva 2021.

Continua la guerra quindi, combattuta con entusiasmo e forza  esplosiva, come quella che ha creato un motivo facebook scaricabile: “Io sto con gli stagionali aeroportuali FCO-CIA” e un video con volti e voci di numerosi lavoratori precari  del mondo del trasporto aereo che, mettendoci la faccia, è proprio il caso di dirlo, hanno chiesto con dignità di non essere abbandonati, denunciando che gli invisibili dimenticati senza lavoro, senza stipendio e senza tutele, in realtà hanno un volto e una voce e chiedono di vedere riconosciuti i propri diritti.

GUARDA IL VIDEO: https://www.facebook.com/watch/?v=523251761897895

 

Francesca Ivol