La Cpc guarda già al futuro: “Pronti a far rinascere il calcio a Civitavecchia”

CIVITAVECCHIA – “Dieci anni per coronare un sogno e ci siamo riusciti, con un gruppo coeso e i ruoli ben definiti in ogni settore. Un lavoro di squadra che ha toccato l’apice con Sir Castagnari, capace di guidare la squadra verso quell’obiettivo che ci eravamo prefissati: portare il calcio cittadino e nella fattispecie quello portuale ai massimi livelli, e giocare così un derby col Civitavecchia Calcio. Ringrazio tutti a partire dai presenti oggi al vice presidente della Compagnia portuale Patrizio Scilipoti, oggi assente perché fuori città, ai giocatori e a chi ha fatto parte della dirigenza e ci ha lasciato senza esserci, e a chi in questi anni ha contribuito a far sì che questo sogno potesse diventato una certezza”. Questo il sunto nella conferenza stampa di ieri del patron della Cpc Sergio Presutti che, dopo aver fatto i complimenti a tutti i componenti della squadra e allo staff intero, si è soffermato sulla necessità di avere uno stadio proprio per proseguire il cammino, rincarando la dose sulle fattezze e le prospettive future di questa compagine: “Non saremo di certo una meteora nel calcio d’Eccellenza, ci siamo e vogliamo rimanerci per tanto tempo, e per questo sarà necessario consolidare e strutturare una politica societaria già vincente partendo da quanto di ottimo è stato fatto in questi dieci anni.”

Ha ripreso sulla stessa riga il presidente Enrico Luciani: “È’ stato un decennio unico che dall’idea di due ragazzi allora ventenni, Patrizio Presutti e Patrizio Scilipoti, si è partiti per arrivare nel massimo campionato regionale. Un lavoro fatto di sacrifici e conquiste senza alcun scopo di lucro, ma con l’unica priorità di dare con lo sport un’opportunità di svago e concretezza sportiva per tutti. Ora c’è da lavorare per il futuro, e per questo servirà anche che l’amministrazione faccia al più presto un bando per lo stadio. Noi siamo pronti a sobbarcarci l’onere e a partecipare alla rinascita del calcio in città, per dar modo e far ricevere ai cittadini gli antichi sfarzi gloriosi del calcio negli anni 80, quando fior di squadre ci sfidavano in una festa sportiva innanzi tutto.”

L’ex presidente Massimo Soppelsa ha ricordato gli inizi di questa avventura: “Un ringraziamento va a tutti gli atleti e dirigenti che negli anni si sono succeduti, fino a quelli di oggi che hanno permesso di portare una scommessa a una cosa tangibile come quella avvenuta domenica scorsa. Senza tanti sacrifici da parte di tanti lavoratori tutto questo non sarebbe stato possibile, e a loro va il mio pensiero.”

Il DS Patrizio Presutti, artefice dell’inizio di questo cammino, si è soffermato sia sulla sana rivalità col Civitavecchia Calcio che sul mercato: “Non c’è astio né motivo di rivalsa con il Civitavecchia Calcio, ma un clima di sano spirito sportivo con la nostra società pronta a ricevere chi nell’eventualità non trovasse spazio con loro, un’ulteriore opportunità per i calciatori locali. Un sano derby che deve fare bene al calcio e alla città, in una squadra che cercheremo di mantenere di civitavecchiesi con l’obbiettivo di giocare al calcio e divertirsi. Nei prossimi giorni faremo uno stage al Fattori per gli under del comprensorio, e cominciare così a creare l’ossatura per la squadra dell’anno prossimo. Ci sarà tanto lavoro da fare ma siamo pronti.”

Il mister Massimo Castagnari, insignito virtualmente dalla società dell’onorificenza più alta in stile britannico, quel Sir che rende omaggio a una persona e al lavoro svolto in questi undici mesi, ha tracciato il futuro: “Quest’anno è stato unico sia per il lavoro svolto che per l’obiettivo raggiinto, per cui devo ringraziare oltre che i giocatori anche chi mi è stato al fianco in panchina. Massimiliano Di Luca ha con me dall’alto della sua competenza e professionalità costruito quanto di buono fatto, e definirlo mister in seconda è riduttivo vista la sua bravura e preparazione. Per i giocatori ho solo parole di elogio e mi dispiace che qualcuno dovrà per forza maggiore lasciarci. Nulla è definito e bisognerà aspettare gli sviluppi degli under di questi giorni, perché in Eccellenza la regola dei quattro da impiegare per forza maggiore segnerà anche gli abbandoni. Loro sono consci di tutto questo e non sarà una bocciatura per nessuno, ma una necessità di squadra che non minerà assolutamente i rapporti umani creati in quest’anno. “