Indagine su un appalto, si dimette il Capo di Gabinetto della Regione Maurizio Venafro

ROMA – Il Capo di Gabinetto della Regione Lazio, Maurizio Venafro, si è dimesso. E’ stato lo stesso Venafro ad annunciare oggi le sue dimissioni dopo aver appreso di essere indagato in una inchiesta legata ad un appalto della Regione, nell’ambito del quale avrebbe già reso alcune dichiarazioni spontanee ai Pm. La sua decisione, comunicata ufficialmente attraverso una lettera la Governatore Zingaretti, ha immediatamente scosso gli ambienti politici della Pisana, dove le dimissioni di Venafro sono state accolte e commentate come prevedibile in maniera bipartisan.
“E’ un gesto che gli fa sicuramente onore – le parole il Presidente della Commissione Affari internazionali della Pisana, Piero Petrassi – Sono certo che presto ne uscirà a testa alta e ricomincerà a lavorare con la straordinaria capacità e dedizione che lo hanno caratterizzato dall’inizio del suo impegno nelle Istituzioni. Non tentino gli sciacalli della politica di insinuare il sospetto sull’Amministrazione Zingaretti che in questi due anni ha improntato tutta l’azione politica ed amministrativa alla massima trasparenza e al servizio della legalità. Sono convinto che da domani, il Presidente metterà ancora maggior vigore nel condurre la macchina regionale verso gli obiettivi stabiliti dal programma elettorale, pur non potendo contare sul prezioso apporto della figura di Maurizio Venafro”.
La pensa diversamente Fabrizio Santori, consigliere regionale di Forza Italia. “Il garantismo – commenta – resta un valore assoluto ma il principio di trasparenza esige atteggiamenti comunque chiari, ritengo dunque sia d’obbligo che Zingaretti riferisca immediatamente in Consiglio Regionale in merito all’iscrizione nel registro degli indagati del Dott. Venafro, suo capo di gabinetto, relativamente ad una gara d’appalto della Regione Lazio. Ciò anche al fine di fugare ogni dubbio sull’eventuale coinvolgimento di questa Giunta, e in particolare del suo Presidente, nell’indagine di Mafia Capitale. Nessuno vuole condannare Venafro, anzi per noi sarà innocente fino a prova contraria, ma ora farlo passare per martire mi sembra troppo. Dopo i condannati di serie A e di serie B, ora la sinistra inventa anche indagati più bravi di altri”,