CIVITAVECCHIA – Rifondazione comunista contesta i “contratti di solidarietà” varati da Tirreno Power per il personale in esubero a cui verrà concessa una parziale copertura salariale da parte dell’Inps.
“Le sigle sindacali confederali hanno interpretato l’accordo siglato di fresco come una misura contenitiva che ha scongiurato l’avanzare di ipotesi organizzative che per i Sindacati sarebbero ben più drastiche (ad esempio un periodo di cassa integrazione) e che ‘salva’, almeno per ora, parte di indotto e ditte terze oltre ad alcuni reparti della centrale di Tvs – si legge in una nota del Prc – E’ bene ricordare però che questo contratto di solidarietà viene stipulato dopo un pregresso accordo di mobilità volontaria e prepensionamento a cui hanno aderito ben 126 dipendenti sull’intero organico aziendale, ed a valle del quale si sarebbe poi, a detta dell’azienda, ridiscusso il numero degli esuberi (che invece viene puntualmente riproposto tale e quale) ed altre modalità meno traumatiche per gestire la vertenza. Invece no. Al primo sacrificio di chi viene già messo alla porta perdendo gran parte della quota pensionistica maturata negli anni, si aggiunge l’ulteriore sacrificio di chi resta in azienda totalmente ignaro di cosa gli riservi il futuro al termine di questi 36 mesi. Possiamo quindi considerare che le risorse in esubero rimangono sia sulla carta che nella pratica, e che proprio a questi dipendenti viene richiesto il maggior sacrificio, a chiarirci ulteriormente che nell’immaginario di Tirreno Power (e delle sigle confederali firmatarie dell’accordo) la “solidarietà” va espressa innanzitutto ed in misura maggiore da chi dovrebbe invece riceverla. Cioè da chi si vede ridotto in misura cospicua le ore di lavoro, e di conseguenza il salario, per la durata di almeno tre anni al termine dei quali le aspettative non sono certo rosee”.
Per il Prc “prendere tempo forse non è la scelta più oculata per chi di tempo ne ha ormai ben poco”. “Le premesse sull’abolizione dell’ art.18 e sul Tfr in busta paga – prosegue il Prc – di cui è entusiasta quel fronte renzista che va trasversalmente da destra a ‘sinistra’, con la Cgil che appare debole e forse in parte contagiata da questo ottimismo del ‘superamento dello statuto dei lavoratori’ (ad eccezione solo di Landini e della Fiom), non osiamo neanche immaginare cosa i Sindacati siano disposti ad accettare e ad avallare dal Governo nel prossimo futuro, né come poi l’effetto di queste ‘riforme’ si ripercuota sui lavoratori di Tvs al termine di questo periodo ‘solidale’. In pratica in questi tre anni sarà l’Inps a pagare parte dello stipendio ai lavoratori, i quali continueranno a svolgere le loro mansioni in azienda alleggerendone però gli oneri della gestione del personale. A questo punto è chiaro chi fa solidarietà a chi. E’ bene considerare che questo ‘accordo’ non deve distogliere affatto l’attenzione da un problema tutt’altro che risolto e da una vertenza che è ancora ai suoi inizi”.
Perciò il circolo M. Pelosi di Rifondazione Comunista Civitavecchia “lancia l’ennesimo ed accorato appello alle parti sociali, ma soprattutto ai lavoratori tutti, affinché l’intero comparto elettrico non ceda ai soliti ricatti di chi scarica sui lavoratori il rischio imprenditoriale, perché si giunga finalmente una mobilitazione generale contro le scelte scellerate che il Governo e le imprese continuano a proporre ad oltranza con la complicità delle sigle confederali, scelte che a valle di queste premesse avranno un impatto pesantissimo sul territorio di Civitavecchia e sulle famiglie dei lavoratori coinvolti.”