“Il mercato illegale non conosce crisi”

CIVITAVECCHIA – Confcommercio nazionale e Confcommercio Roma hanno organizzato una giornata di mobilitazione Denominata “Legalità mi piace”.
Durante tale giornata è stata presentata una ricerca sui fenomeni criminali e sull’ impatto che hanno nella vita economica delle imprese. Nel 2014 le prese commerciali gli alberghi e i pubblici esercizi hanno perso 26 miliardi di euro per illegalità varie: abusivismo, contraffazione, taccheggio, criminalità.
Fenomeni che determinano anche una perdita di reddito per l’impresa pari all’8,2 % con oltre 260 mila posti di lavoro regolari a rischio. Per ciò che riguarda la percezione del livello di sicurezza dall’inizio della crisi, per le attività commerciali è peggiorata per il 47% degli imprenditori; il dato è più accentuato in alcuni settori specifici come tabaccai e venditori su aree pubbliche e benzinai.
Per gran parte delle imprese, 70%, sono in crescita furti e i crimini come abusivismo, contraffazione e rapine. Fenomeni come l’usura ed estorsione sono in aumento del 30% , così come tangenti negli appalti ed estorsioni.
In pratica il mercato illegale non conosce crisi, diversamente da quello legale che vede calo di consumi da anni e problemi di sopravvivenza economica.
Dati pericolosi per sicurezza e legalità, che sono prerequisiti fondamentali per una democrazia compiuta, una economia avanzata ed un mercato funzionante.
In particolare l’aumento dell’usura dovrebbe fare si che il sistema bancario prestasse maggiore attenzione a settori del terziario e delle imprese in generale; mentre invece molto spesso il credito alle imprese è ormai ibernato.
Gran parte delle aziende chiede più presidio e controllo del territorio ed in particolare una certezza della pena nei confronti della criminalità

Tullio nunzi – Direttore confcommercio Roma