CIVITAVECCHIA – Si riaccende la protesta dei lavoratori Hcs. Ad annunciarlo sono Cgil, Cisl, Uil, Usb e Ugl che lamentano la mancanza di risposte sul futuro dei dipendenti al cospetto di una situazione debitoria delle varie Sot sempre più preoccupante.
Le OO.SS, lamentano in particolare di “aver atteso invano la convocazione di un incontro, finalizzato a conoscere lo stato dell’arte e le intenzioni del Comune, quale socio unico delle Società partecipate” e che “le peculiarità relative alla situazione debitoria e di crisi, nonché lo stesso stato di società in liquidazione, risultano a tutt’oggi immutate”.
“Evidenziato che, le contrastanti dichiarazioni apparse sulla stampa in merito a licenziamenti di personale in esubero nelle società partecipate, e le successive smentite, contribuiscono non poco ad esasperare gli animi ai lavoratori che, ormai da anni attendono una soluzione della vertenza – affermano in una nota unitaria le cinque sigle sindacali – Preso atto che, a tutt’oggi, le diverse richieste di apertura di un tavolo di confronto su vari temi, non da ultimo quello riguardante la parità di trattamento salariale rispetto allo stesso tipo di lavoro svolto, avanzate da parte di tutte le OO.SS di categoria, singolarmente ed in forma unitaria, sono state ignorate da parte del Socio Unico (Comune di Civitavecchia)”, le Organizzazioni Sindacali “annunciano una ripresa della protesta finalizzata a sbloccare la vertenza, a partire dalla indizione dello Stato di Agitazione del Personale, propedeutico alla indizione dello sciopero nei diversi settori, e preannunciano l’indizione di una assemblea pubblica di cui, a seguire, saranno comunicati data e luogo della stessa”.
“Contestualmente – concludono – è evidente, che la intenzione delle OO.SS firmatarie del presente comunicato, è lontana dal voler creare ulteriori elementi di allarmismo, ma tende ad evidenziare la necessità di avviare, con le Categorie interessate, un confronto interrotto nel mese di giugno 2014 e che non lascia spazio ad interpretazioni ne strumentalizzazioni di alcun tipo. I lavoratori hanno diritto di sapere cosa si sta decidendo per il loro futuro”.