D’Antò: “Oggi i luoghi della cultura sono accessibili a tutti”

CIVITAVECCHIA – Voglio ringraziare Barbaranelli, Porro e Saladini che con il loro intervento, pur non scevro da tentazioni polemiche, mi hanno fornito lo spunto per avviare una riflessione sulla politica culturale dell’Amministrazione Comunale.
Su un punto siamo pienamente d’accordo, ossia che spetta alla cultura “esprimere e rappresentare la coesione sociale, la civiltà della comunità ed è dalla cultura che provengono e crescono i fattori identitari”.
Ed è proprio su questo assunto che, pur considerando le difficoltà che l’amministrazione sta affrontando (e non aggirando), siamo riusciti non solo a non ridurre quella che è stata l’offerta culturale della città ma, anzi, a incrementarla cercando la collaborazione di tantissimi talenti locali e operando per la loro valorizzazione.
Al Teatro Traiano, grazie al grande lavoro degli Uffici e dell’ATCL, che, per memoria, solo lo scorso anno, alla fine del suo mandato, Barbaranelli elogiava per l’alta professionalità dimostrata, e che colgo l’occasione per ringraziare, sono stati proposti oltre settanta spettacoli in aggiunta a quelli previsti dal cartellone nel periodo ottobre 2014 – luglio 2015.
La Cittadella della Musica, al netto degli eventi del 2014 e, quindi, escludendo anche quelli natalizi che hanno avuto un eccellente riscontro, ha visto lo svolgersi di più di ventidue eventi, alcuni dei quali, cosa della quale siamo particolarmente orgogliosi, rivolti alla formazione di un pubblico giovanissimo, altri finalizzati alla valorizzazione di artisti locali e altri ancora, come l’International Film Festival, che hanno costituito occasione di incontro con personaggi illustri, quali ad esempio Giuliana De Sio e Carlo Delle Piane e, contemporaneamente, hanno portato il nome della città in giro per il mondo.
E ancora penso al “Festival del Belcanto” o all’evento, nato anch’esso in seno all’Ufficio Cultura, “Incontri della clessidra”, dove si è realizzata una felice contaminazione tra scrittori, musicisti, cantanti ed attori.
Eventi, questi, per i quali stiamo lavorando affinché divengano appuntamenti fissi e possano, nel tempo, crescere, moltiplicarsi e portare benefici anche in altri settori.
Un lavoro, ci tengo a ribadirlo, che è stato possibile proprio grazie al concorso di quelle migliori energie che la città è capace di esprimere, cui fanno riferimento i nostri.
Noi abbiamo semplicemente dato loro la possibilità di mostrare il frutto del loro prezioso impegno.
Considerare queste attività futili significa, di fatto, denigrare questo investimento sulle risorse della città, su coloro che, nelle sue tante pieghe nascoste del tessuto cittadino, coltivano attività culturali di rilievo. Noi siamo convinti, invece, che queste persone siano la roccia su cui costruire un ambiente in grado di contaminare anche tutti gli altri. Proprio qualche giorno fa col Sindaco siamo stati all’Expo di Milano dove un gruppo di giovani civitavecchiesi è stato premiato dal Presidente della Regione per l’encomiabile lavoro che hanno prodotto attraverso le Olimpiadi della Cultura e del Talento. Evento che noi abbiamo deciso di sostenere e di far crescere; a tal fine è stato firmato. un protocollo d’intesa per programmare per i prossimi anni eventi collaterali che faranno di quest’evento un’eccellenza del nostro paese e daranno ai tanti giovani che vi partecipano, la possibilità di immaginare il loro futuro a Civitavecchia.
Tutto questo a mero titolo volontario: uomini e donne, giovani e meno giovani, che amano la propria città e hanno deciso di dare una mano a spingere quel carretto che ha tutte e quattro le ruote bucate. Noi abbiamo dato spazio e premiato tutti quelli che sono riusciti a creare eventi contando sulla bontà del proprio progetto e non sul finanziamento che il Comune avrebbe potuto dare.
Le stesse modalità organizzative hanno caratterizzato l’organizzazione del cartellone estivo. Dopo le cifre astronomiche che venivano impiegate per gli eventi estivi (ci sono stati anni in cui sono stati spesi oltre 400.000 euro), quest’anno si è riusciti a fare molto grazie al contributo di tanti artisti locali che si sono alternati sul palco con il semplice ma importante intento di contribuire affinché ci fosse un’offerta ricreativa che allietasse e costituisse momento aggregativo per i tanti che non avendo potuto recarsi in vacanza, sono rimasti in città. Il tutto, dato di non poco conto, a costo 0 per la cittadinanza; gli eventi, di cui molti estremamente apprezzabili, dei paesi limitrofi, oltre ad essere frutto di una programmazione pluriennale che la nostra città non ha, purtroppo, mai avuto negli anni passati, sono stati pagati con ricchi contributi Enel.
Il Traiano sta andando a gonfie vele, e la stagione teatrale che sta per avviarsi vedrà il suo palcoscenico calcato da spettacoli teatrali e musicali di alto livello capaci di interpretare le molteplici istanze espresse dalla città.
La Cittadella è stata aperta più che mai a realtà locali e continuerà ad esserlo e presto sarà nella piena disponibilità dell’Amministrazione divenendo luogo di attuazione di un progetto orientato a ricucire quelle divisioni che hanno impedito alle diverse realtà culturali civitavecchiesi di crescere insieme. Tanto è stato fatto e tanto c’è da fare per poter offrire a questa città un progetto slegato da logiche partitiche, dedicato esclusivamente al bene della collettività cittadina ed alla sua crescita culturale.
Altri progetti sono in itinere in altri luoghi che verranno via via restituiti alla città, tramite una riappropriazione che sia parallelamente ideale, tramite la conoscenza, e fattiva, tramite la valorizzazione.
Non è più tempo di sovrintendenti o direttori artistici nominati ad personam, con stipendi faraonici ed il cui effettivo contributo non è mai stato chiaro; è tempo, invece, per i cittadini di mettersi in gioco in prima persona e proporre idee valide che saranno sostenute, nella creazione e nella crescita, dall’Amministrazione il cui ruolo non può essere limitato ad erogare contributi economici, oggi non più possibili; un modo di far politica, questo, che non ci appartiene, e che è lo stesso che ha sancito il licenziamento di determinati personaggi dal governo, anche culturale, di questa città.
Fare della cultura strumento di crescita collettiva, sottraendola alla concezione proprietaria di gruppi elitari che ne hanno detenuto l’esclusività, rendere i luoghi della cultura accessibili a tutti, sulla base del merito, premiando progetti ed idee e non persone scelte in base all’appartenenza politica; questo l’obiettivo della politica culturale dell’Amministrazione 5 Stelle. In questo contesto le buone menti possono mettersi a disposizione in maniera gratuita per tutta la collettività.

Enzo D’Antò – Assessore alla Cultura