CIVITAVECCHIA – “Nefrologia e Dialisi destinate a scomparire dall’Ospedale San Paolo”. A lanciare l’allarme il Sindaco Antonio Cozzolino sulla base della programmazione regionale pubblicata alla fine di luglio.
“Il reparto – afferma il Sindaco – un’eccellenza in ospedale da oltre trent’anni, viene così condannato ad un ridimensionamento che minaccia pesantemente le attività più complesse della struttura, il follow up dei trapiantati di rene, le attività chirurgiche, quelle ecografiche e di ambulatorio. Da qualche parte in Regione si è così deciso che a Civitavecchia basta qualche posto di Dialisi e null’altro: i pazienti che avranno bisogno di assistenza medica specialistica dovranno così rivolgersi a Roma, per confezionare un accesso vascolare o sottoporsi ad una biopsia o ad una ecografia renale specialistica. La città ha già visto questo film: già nel 2014 il Governatore Regionale ha disposto la chiusura del Trasfusionale e della Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare. Cosa è successo di questi due reparti? Il Trasfusionale non esiste più. Solo perchè la nostra amministrazione nel 2014 si oppose fermamente al tentativo di chiusura totale del reparto, questo è diventato un’articolazione funzionale del San Filippo Neri. In altri termini è aperto teoricamente per 12 ore al giorno (mentre spesso lo è in realtà solo al mattino), non ha un suo primario ma dipende funzionalmente dal San Filippo Neri, che vi destina pochissimi tecnici (e per questo la struttura subisce frequenti chiusure anche durante l’orario diurno). Il colmo è che lo stesso Zingaretti a breve sarà in città ad inaugurare il reparto che ha ristrutturato dopo averlo di fatto chiuso, in barba a quanto previsto dalla Conferenza Stato-Regioni tra i requisiti essenziali di un DEA di I livello”.
“La Chirurgia Vascolare – prosegue Cozzolino – è ancora aperta solo grazie alla ferma opposizione di questa Amministrazione, ma il Presidente Zingaretti l’ha privata di un Primario e di un reparto proprio, nonostante i locali che ospitavano la Chirurgia Vascolare fossero stati ristrutturati con una donazione apposita dalla Famiglia Molinari. Il Governatore Zingaretti ha infatti lasciato aperta l’Unità Operativa ma come Semplice Dipartimentale, depotenziata al punto da poter ad oggi contare oramai su due soli Chirurghi in organico a tempo indeterminato.
Zingaretti torna in città ad inaugurare un reparto che Zingaretti ha chiuso: sappia che lo aspettiamo a braccia aperte e che non approveremo mai un atto aziendale che recepisca altri tagli sulla Sanità più povera di tutto il Lazio”.
Ma dalla Asl perviene una versione dei fatti differente. “Siamo ancora una volta costretti ad intervenire per smentire affermazioni che causano ingiustificati allarmismi in un settore delicato quale quello sanitario. La UOC di nefrologia–dialisi manterrà la sua attuale configurazione operativa in ambienti peraltro recentemente ristrutturati con notevole impegno economico da parte della Regione Lazio – si legge nella replica dell’Azienda sanitaria – Di ciò il Sindaco era stato informato, così come gli era stato chiarito che la mancanza di due posti letto di nefrologia e della UOC nel DCA Regionale erano frutto di un mero errore di trascrizione che la Direzione Aziendale aveva fatto immediatamente presente e di cui si era preso atto in Regione. Già in data 14 settembre, infatti, la Regione comunicava alla Direzione Aziendale che, così come previsto nell’Atto Aziendale, ‘in una revisione del DCA 257 si terrà conto della presenza di due posti letto di nefrologia’ e della relativa UOC. Diversamente da quanto affermato dal Sindaco, la Regione si è costantemente mossa a favore della Sanità pubblica come dimostrato anche dalla reinternalizzazione delle attività di emodialisi a Capena, ovvero dalla gestione totalmente pubblica di tali attività prima affidate ad una società privata. Altre inesattezze riguardano il SIT che non ha mai avuto un primario e, quindi, nulla è cambiato riguardo a questo.
“Per quanto concerne la chirurgia vascolare – prosegue la nota della Asl – la cui attività è stata mantenuta per precisa volontà sanitaria e non certo politica, va ricordato che la sua configurazione in Unità Dipartimentale ne implica la piena autonomia operativa. L’Azienda, inoltre, aveva già predisposto l’assunzione delle unità dirigenziali mancanti al fine di consentire la piena operatività della struttura non appena la regione uscirà dal piano di commissariamento. Ristabilita la verità dei fatti, riteniamo doveroso ringraziare la Regione nella persona del Presidente Nicola Zingaretti per la vicinanza da sempre dimostrata alle esigenze sanitarie dei cittadini della nostra ASL”.