Covid M5S Lazio: “Regione è pronta a seconda ondata contagi?”

ROMA – “Vogliamo sapere quali delle misure accolte con i nostri ordini del giorno approvati nelle sedute straordinarie precedenti, sono state realizzate, quali sono in via di realizzazione e con che tempi e sapere come la nostra Regione si sta preparando per affrontare un’eventuale seconda ondata di contagi, già in aumento in queste ore, e sovrapponibile all’influenza stagionale e se riusciremo a lavorare con quello spirito di collaborazione e di trasparenza nell’operato della Giunta che c’è stato nei mesi scorsi attraverso le riunioni settimanali con i capigruppo e capire a che punto siamo e se la nostra regione è pronta”.

Così Roberta Lombardi, capogruppo M5S del consiglio regionale del Lazio, in Aula durante il consiglio regionale straordinario dedicato alle misure per prevenire una seconda ondata di contagi Covid19. “Come consiglio regionale, di sedute straordinarie dedicate all’emergenza covid ne abbiamo fatte diverse, in media quasi una al mese. E questo – spiega Lombardi – affinché le misure della Giunta fossero le più incisive possibili, e anche le più condivise. Nel primo, dello scorso 14 maggio, sono stati approvati quattro ordini del giorno di cui tre del MoVimento 5 Stelle, contenenti misure su sanità (dall’aumento del personale sanitario attingendo dalle graduatorie esistenti all’eliminazione della promiscuità tra pazienti covid e no-covid fino all’ampliamento delle categorie di medicinali prescrivibili tramite la ricetta dematerializzata), altre proposte di carattere economico e altre di sostegno alle famiglie (dai bonus babysitter ai finanziamenti per la didattica a distanza). Nel secondo consiglio regionale straordinario, del 30 giugno, su edilizia scolastica e misure di sicurezza per l’anno scolastico, ora in corso, ha portato ad una serie di impegni. Ora la scuola è iniziata, siamo ad ottobre e vogliamo sapere se siamo pronti”. “

“Bene l’aumento delle postazioni drive in ma è necessario aumentare il personale e la dotazione strumentale dei laboratori pubblici che processano i tamponi perché non riescono attualmente a reggere l’elevato carico dei tamponi trasmessi dalle postazioni – aggiunge la consigliera regionale 5stelle, Valentina Corrado – Vanno inoltre sensibilizzati i medici di base nel discriminare le situazioni dei vari pazienti che a loro si rivolgono, così come vanno sensibilizzati i soggetti privati che devono sostenere il servizio pubblico facendosi carico anche delle necessità di quest’ultimo, ad esempio nello smaltire le liste d’attesa, dagli interventi chirurgici agli esami diagnostici, mettendo a disposizione le strutture e gli strumenti utilizzati per le prestazioni in intramoenia”.