Cittadini in piazza a Tarquinia contro la centrale a biogas

TARQUINIA – I cittadini di tarquinia scendono in piazza contro la centrale a biogas. L’appuntamento è  per sabato 8 aprile, alle ore 10:00, in piazza G.Matteotti. Gli abitanti e gli agricoltori della località Olivastro, insieme agli ambientalisti delle associazioni Bio Ambiente e Forum Ambientalista, invitano la cittadinanza a partecipare alla manifestazione per tutelare l’area agricola  ridosso del Mignone, di particolare pregio, su cui dovrebbe sorgere la centrale. “Tale iniziativa si pone l’obiettivo di sensibilizzare il paese – spiegano i promotori – ma soprattutto il Sindaco e l’amministrazione comunale tutta, verso l’enorme problema, finora sottovalutato, di cosa possa significare consentire la costruzione di una centrale biogas nelle immediate vicinanze di abitazioni (una delle quali a zero metri). Di sicuro, l’ampliamento dell’impianto di raccolta differenziata e impianto di compostaggio con sistema anaerobico per produzione energia dell’impianto denominato Pellicano, non interesserà solo i residenti, che saranno costretti a conviverci, ma temiamo per l’agricoltura di qualità presente nell’area, con i prodotti di pregio e perfino biologici. Tale ‘problema industriale’ riguarderà tutta la cittadinanza e l’agricoltura di Tarquinia. Non solo, ma anche i paesi limitrofi che vedrebbero sommarsi gli inquinanti già prodotti dalla combustione del carbone, a quelli derivati dalla presenza di un altro impianto impattante come quello a biogas”.

“Un dato importante su cui riflettere – proseguono – è quello che indica la quantità di ‘frazione organica’ in quel processo, cosiddetto ‘anaerobico’, che consiste nella produzione di biogas per la produzione di energia, un processo tra aerobico e anaerobico che comporterà un incremento complessivo nella valorizzazione delle matrici organiche di circa 25.000 tonnellate anno. Si pensi al dato che riguarda Tarquinia e la sua produzione di ‘umido’ e frazione organica che si attesta tra le 2000 e 2500 t/anno, per arrivare, invece a 25000 t/anno, la differenza così abnorme che chiama tutti a fare una seria riflessione su quale impatto possa avere. Si pensi al rischio di incidenti potenzialmente molto gravi, legati a questa tipologia di industria, per definizione ‘insalubre di prima classe’. Cogliamo perciò l’occasione – concludono – di invitare alla manifestazione suddetta il Sindaco Mazzola e tutti i Consiglieri Comunali per chiedere di ascoltare la seria preoccupazione dei cittadini riguardo l’ipotesi di realizzare l’ampliamento dell’impianto, che rischia di cambiare i connotati e la destinazione per l’uso agricolo e abitativo di un’area grande, come quella della Vallata del Mignone”.