“Che fine ha fatto la videosorveglianza?”

CIVITAVECCHIA – “Che fine ha fatto il progetto per la videosorveglianza?”. Lo domanda il Consigliere comunale ed ex Assessore Mirko Mecozzi, che ricorda come la precedente Giunta Tidei avesse avviato un un progetto per il videocontrollo dei principali punti cittadini di cui sembra essersi persa traccia, in un momento in cui furti e scorribande di ladri continuano a proliferare.

“L’escalation dei furti che si stanno verificando in tutti i quartieri della città, cominciano veramente a destare seria preoccupazione – commenta infatti Mecozzi – in quanto sintomo, per chi il reato lo commette, di una serenità, nel compiere il misfatto, dovuta essenzialmente alla impossibilità da parte delle forze dell’ordine, di coprire nonostante l’impegno massimale profuso, tutto il territorio urbano. Recentemente la zona più colpita risulterebbe essere il quartiere di S. Liborio dove l’incidenza dei furti sfiora la quotidianità. S. Liborio è, a detta di qualcuno, considerata area periferica e come tale ne assume tutte le criticità compreso un inadeguato controllo che induce i malviventi a delinquere. Il problema va affrontato nella sua interezza e ben vengano i tavoli coordinati per la sicurezza, ma alle chiacchiere devono seguire i fatti altrimenti restano solo chiacchiere che si perdono al vento. Se non ci si arriva, a sostegno delle forze dell’ordine si ricorre con la tecnologia e quindi con la videosorveglianza che appare oggi, l’unico sistema per tenere sotto controllo la fetta di territorio più larga possibile”.

“Per non essere ripetitivo – prosegue – ma non posso esimermi dal farlo, rammento che avevamo lasciato avviato un progetto per la videosorveglianza che riguardava il telecontrollo della maggior parte della città, finito ovviamente come tanti altri progetti nel dimenticatoio soltanto per essere stati ideati e partoriti dalla passata Amministrazione. Non funzionano così le cose, ed i ritardi che si accumulano per dare soluzione a questioni spinose di interesse pubblico, generano situazioni incresciose, preoccupanti, rischiose soprattutto per la incolumità delle persone che il reato lo vivono sulla propria pelle. Come se non bastasse continuano con periodicità disarmante i disservizi idrici che appesantiscono maggiormente la pazienza degli abitanti del popoloso quartiere che si sono ormai rassegnati ad una vita di disagi. Resto a disposizione per qualsiasi iniziativa da porre in essere”.