Capodanno secondo i civitavecchiesi

CIVITAVECCHIA – Ogni anno un civitavecchiese viene attanagliato dalla stessa domanda: “Cosa fai a capodanno?”. Vi sono i cosiddetti festaioli che per l’occasione si appropinquano alla Capitale per cercare un’iniziativa che faccia al caso loro; poi ci sono gli amanti del “cenone” caratteristico del 31 dicembre, che già dagli inizi di marzo iniziano a pensare al ristorante in cui prenotare; poi quelli più casalinghi che offrono a turno la loro dimora per una cena tranquilla e una partita a carte e infine i più sfortunati, coloro che devono lavorare anche la notte dell’ultimo dell’anno.
Tra questi abbiamo raccolto la testimonianza di Francesco, un ferroviere che tra un turno e l’altro ha trascorso la mezzanotte in una Roma caotica e poco previdente.
Vi sono stati tanti ‘botti’ quante sirene delle ambulanze – racconta – Tuttavia il capodanno romano trova sempre il modo di rendersi suggestivo e caratteristico: in particolar modo ho apprezzato molto le lanterne cinesi liberate in aria dai balconi e dalle finestre delle case. E’ stata un’idea originale sullo sfondo dei prevedibili fuochi d’artificio.”
Se non avesse lavorato, cosa avrebbe fatto?
“Sarei stato a casa con mia moglie o a casa di amici, in ogni caso qualcosa di tranquillo e poco impegnativo.”
Cosa ne pensa della mancata proposta da parte del comune di Civitavecchia per l’allestimento di un’iniziativa locale?
“Onestamente mi è indifferente: credo che vi siano problemi più rilevanti al momento e in ogni caso non avrei partecipato.”

A pensarla così però non sono in molti, come dimostrano le dichiarazioni di alcuni Civitavecchiesi rimasti amareggiati e un po’ delusi dallo scarso interesse dimostrato in questo ambito, come ha specificato la quarantaduenne Silvia che ha trascorso la serata nella sua taverna con qualche amica: “Credo che sia un peccato perchè se avessero organizzato qualcosa certamente avrebbe avuto molto seguito. Non tutti hanno la possibilità o le adeguate risorse economiche per passare un capodanno fuori, di conseguenza sarebbe stato interessante partecipare ad un evento e fare qualcosa di diverso nella propria città”.

Cosa, nello specifico, ha pensato di proporlo Annamaria, un’insegnante ormai scoraggiata dalla poca partecipazione che tuttavia avrebbe delle idee piuttosto intriganti: “Ho trascorso una serata molto piacevole presso un ristorantino a Santa Marinella con degli amici, tuttavia avrei preferito che avessero organizzato qualcosa qui a Civitavecchia. Io ad esempio, credo che sarebbe bello allestire un capodanno in piazza con della musica, magari chiamando ad esibirsi dei gruppi locali e per la cena convenzionando i ristoranti limitrofi dove chi vuole può servirsi di un buffet, degustazioni o sedersi al tavolo. Sono piccoli accorgimenti poco dispendiosi che avrebbero permesso a molti Civitavecchiesi di riunirsi e passare l’ultimo dell’anno all’aperto in modo originale”.

In questo contesto abbiamo voluto sapere cosa ne pensano i giovani e per chiarificare la questione Sabrina, 19 anni, si è resa molto disponibile: “Io sono andata ad una festa privata organizzata in un Hotel; è stato divertente ma avrei preferito spendere di meno. Se ci fosse stato un capodanno in piazza con il giusto intrattenimento avrei partecipato, coinvolgendo anche degli amici. Molti però preferiscono andare a sentire dei concerti a Roma in quanto si dà per scontato che un’iniziativa locale non sia all’altezza delle aspettative. E’ un peccato, dovremmo sfatare questo mito”.

“Sono d’accordo – commenta Gabriele, 24 anni – Io ho trascorso molti capodanni tra feste e nottate in discoteca, adesso invece preferisco starmene a casa con degli amici. Però non mi dispiacerebbe affatto uscire e vedere la città che festeggia, si potrebbe organizzare molto anche con un budget moderato, sarei contento di ritrovarmi insieme a tutti i miei amici senza doverci dividere tra una casa e l’altra per questioni di spazio o essere costretti ad affittare una sala costosa. A Civitavecchia poi le sale spesso vengono prenotate di anno in anno e non è facile trovarne una con un buon rapporto qualità/prezzo”.
Cosa ne pensi dell’incoraggiamento da parte del sindaco Cozzolino a non fare uso dei cosiddetti botti di capodanno per ragioni di sicurezza e per evitare il disturbo acustico?
“Credo che sia giusto, anche se io da ragazzino non potevo farne a meno. Tuttavia a distanza di tempo mi rendo conto che sono giochi pericolosi e dannosi quindi concordo pienamente, anche se non credo che ‘fare appello al buon senso dei civitavecchiesi’ basti”.

“Purtroppo spesso le persone sono irresponsabili e non si curano delle conseguenze – ammette Giovanni, professore e padre di famiglia – noi genitori per primi; io ho vietato ai miei figli di utilizzarli per la loro e altrui incolumità, ma non è stato semplice dal momento che tutti i loro amici li avevano comprati. L’iniziativa dovrebbe partire proprio dai genitori che conoscendone l’inutilità e la pericolosità possono mettere in guardia i loro figli dal farsi male, anche se ciò comporta il sottrargli un po’ di divertimento”.

Giordana Neri