Ancora carbone a Civitavecchia? “L’Enel si confronti con la città”

CIVITAVECCHIA – Il Codacons esprime forte preoccupazione per le dichiarazioni di Enel al recente tavolo sull’occupazione del Comune nel quale i rappresentanti della Spa elettrica Iaccarino e Fratarcangeli “hanno spiegato chiaramente che Civitavecchia resta fuori dalla scelta del colosso energetico di conversione ad energia rinnovabile, che sarà portato avanti in altri luoghi, mentre l’impianto di Tvn resterà, bruciando ancora carbone, il pilastro che permetterà lo sviluppo delle rinnovabili in altri contesti”.
“Nessun piano di dismissione o riconversione – sottolinea la presidente regionale Sabrina De Paolis – né a breve, né a lungo termine. Tvn di Civitavecchia, l’impianto più potente e strategico di Enel, brucerà ancora carbone. I cittadini e l’Associazione sono ovviamente sconvolti da queste dichiarazioni, anche perché, negli ultimi mesi, Enel, attraverso il ‘passaparola’ dei suoi dipendenti, aveva diffuso in città la voce che Tvn sarebbe stata chiusa o riconvertita nel 2020. Niente di più falso, apprendiamo invece dalle dichiarazioni dei portavoce di Enel, che al tavolo avevano ribadito che ‘la scelta di chiudere un impianto non è solo di Enel, ma dipende anche dal Ministero dello Sviluppo Economico, che deve autorizzare una simile decisione. E Civitavecchia oggi non è nella condizione di intraprendere un percorso del genere’. Oggi, apprendiamo invece dalle parole del Ministro Calenda alla Commissione Attività produttive e Ambiente della Camera, che l’Italia si prepara a dire addio al carbone”.
Il Codacons chiede quindi al sindaco di convocare urgentemente una conferenza chiarificatrice aperta ai cittadini, “perché non è accettabile invitare i rappresentanti Enel a un tavolo sul lavoro, e non convocarli invece ad un momento di incontro con i cittadini devastati dai tumori ed altre patologie collegate all’inquinamento. Il lavoro è importantissimo, ma ancora di più lo è la salute, e il primo cittadino è il responsabile di quella di tutta la cittadinanza”.
“Alla conferenza – prosegue la De Paolis – sia il Comune che l’Associazione avranno anche modo di informare i cittadini dei contenuti dell’appello del Codacons al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar per l’annullamento dell’Aia (che ricordiamolo, autorizza il funzionamento di Tvn fino al 2034, bruciando 900.000 tonnellate in più, per 1.500 ore in più rispetto alla precedente autorizzazione, e con una percentuale di zolfo con emissione di monossido di carbonio fino ad oltre tre volte superiore a quella consentita dal Piano Regionale di Qualità dell’Aria), e della posizione tenuta in giudizio dal Comune di Civitavecchia: il Sindaco deve spiegare perché non ha presentato appello né si è costituito nell’appello presentato recentemente dal Codacons. L’Associazione si chiede come mai allora si era costituito in primo grado, e come mai aveva nominato un tecnico consulente (pagato coi soldi pubblici) che, a dire dell’Assessore Manuedda, avrebbe dovuto contrastare la posizione dell’Enel. Perché se ora il Comune ha deposto le armi – conclude – non possiamo che trarne la considerazione che la sua costituzione in primo grado era stata fatta non per combattere, ma per salvare la faccia”.