Allumiere. “Inceneritore? Il territorio ed i cittadini hanno già subito troppo”

ALLUMIERE – “Il territorio ed i cittadini hanno già subito troppo, questa è un’operazione colonialistica” grida l’Università agraria di Allumiere in merito alla questione della realizzazione dell’inceneritore al Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc di Civitavecchia. Dagli atti sembra emergere infatti che la collocazione geografica del sito risulterebbe all’interno della giurisdizione dei comuni di Allumiere e Civitavecchia.
“Prima la discarica di Roma, poi il biodigestore, ora l’inceneritore, basta – sbotta il Presidente Antonio Pasquini – Idee e progetti che le istituzioni ed i cittadini non vogliono, questa è un’operazione colonialistica che dobbiamo combattere con tutte le forze in ogni maniera; è fondamentale la costituzione di un fronte comune delle istituzioni e delle associazioni ambientalistiche. Questo territorio e soprattutto i cittadini che vivono qui, hanno già dato troppo. Vogliamo progettare e creare il futuro dei nostri figli in maniera compatibile con l’ambiente e nel rispetto della salute pubblica!”
L’assemblea del 25 febbraio presso l’auditorium di Allumiere, con una notevole presenza di giovani, lo avrebbe dimostrato in maniera forte e dominante. Inoltre, la partecipazione allo stesso tavolo dei sindaci e presidenti delle Università Agrarie, confermerebbe che è iniziata una nuova epoca di progettazione condivisa e sostenibile in maniera alternativa alle fonti inquinanti.
“Qui insistono troppe problematiche conseguenti alla presenza di servitù – prosegue Pasquini – E mi riferisco alla centrale Enel, al Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc, inquinamento per traffico su ruote e da navi: ed allora, ben venga la ZPS che vieta l’istallazione di simili strutture e peccato che il Centro di Santa Luicia sia stato escluso dalla perimetrazione del vincolo”.
Spiega infatti che ad oggi sarebbe fondamentale effettuare le analisi sui terreni e corsi d’acqua limitrofi al Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc di Santa Lucia, e sollecita a fare fronte comune contro questa “scelta scellerata” che, pur essendo esterna alla ZPS, tecnicamente dovrebbe essere assoggettata a tutte le norme di tutela della stessa in quanto inclusa su tre lati.
“Siamo consapevoli del problema occupazionale ma vogliamo vivere, è un diritto universale e per questo auspichiamo che subito i sindaci del comprensorio interessato siano promotori di tavolo permanente di discussione e lavoro per difendere il territorio ed il futuro” conclude Pasquini.