Acqua. Codici diffida il Commidario Straordinario

CIVITAVECCHIA – “È davvero così difficile ristabilire una situazione di legalità, che rispetti una normativa chiara, come la legge Galli? – si domanda Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Quello della gestione delle reti idriche è un problema che da anni colpisce Civitavecchia ed oggi ci sembra assistere all’ennesimo intralcio al ristabilimento della giustizia”.
Il Comune di Civitavecchia, infatti, invece di consegnare le reti e gli impianti al Gestore del SII, come previsto dalla legge Galli e dalla legge Regionale del Lazio, aveva costituito una società in house. In questa società aveva fatto confluire tali reti ed impianti, ponendosi fuori dal sistema del SII. Per anni la Regione Lazio, pur conoscendo la situazione di grave illegittimità, non ha esercitato i poteri sostitutivi previsti dalla legge, motivo per cui l’Associazione Codici ha iniziato una battaglia che oggi compie un ulteriore passo in avanti.

Con una sentenza datata il 30 agosto 2013, il Consiglio di Stato aveva bloccato uno dei più scandalosi tentativi di privatizzare il bene primario per eccellenza, l’acqua. Inchiodato alle sue responsabilità da un ricorso al Tar presentato due anni fa dall’Associazione Codici, al Comune di Civitavecchia era stato ordinato di conferire le reti e gli impianti al gestore del Servizio Idrico Integrato, Acea Ato2.

Ma perché, dopo tutto questo tempo il passaggio delle reti non è ancora avvenuto? A Civitavecchia per anni diverse amministrazioni hanno fatto orecchie da mercante cercando di vendere il servizio ai privati e puntando poi a gestirlo da soli. Ma quanto è costato questo ritardo ai cittadini? Dai due ai tre milioni l’anno, che è quanto il Comune spende per acquistare da Acea Ato 2 l’acqua che avrebbe potuto avere gratis. Sarà forse per questo che Acea Ato 2, nella sua qualità di gestore, ha preferito non sbracciarsi troppo per acquisire le infrastrutture del comune litoraneo?

La Regione Lazio aveva nominato un commissario ad acta per gestire il passaggio delle reti. Un passo in avanti verso il ristabilimento della giustizia? Tutt’altro! Il Commissario straordinario del Comune di Civitavecchia, infatti, ha emanato una delibera quadro con la quale stabilisce di procedere alla esternalizzazione dei servizi congruiti, dando atto che i rimanenti servizi (farmaceutico, idrico, parcheggio e sosta) siano affidati in house providing alla C.I. srl. Inoltre stabilisce che, nelle more del perfezionamento dei nuovi affidamenti successivi all’espletamento delle gare, H.C.S. dovrà proseguire la gestione dei servizi già assegnati ai prezzi dei contratti ancora in essere e, nei casi di contratti scaduti, ai prezzi ristabiliti a seguito di opportune verifiche.
Ma la deliberazione è in assoluto contrasto con la normativa vigente, che impone al Comune di Civitavecchia di consegnare le reti e degli impianti del SII all’ATO 2, o alla Regione Lazio, secondo la nuova normativa sull’organizzazione del SII.

“Sono questi i motivi che ci hanno spinto a diffidare il Commissario straordinario a provvedere entro 3 giorni a revocare la delibera nella parte in cui prevede la cessione delle reti e degli impianti del SII alla Soc. H.C.S. in liquidazione – continua Ivano Giacomelli – Diffidiamo il Commissario a disporre immediatamente il trasferimento di tali servizi in capo alla regione Lazio affinché siano acquisite dal gestore del SII”.