CIVITAVECCHIA- Premesso che dallo Studio ABC ci saremmo aspettati dati e correlazioni più certe oltre che tempi più brevi, l’interpretazione che ne viene data, ad esempio dal PD, ci sembra totalmente errata visto che si parla di un ambiente salubre a Civitavecchia, dimenticando per una sospetta amnesia gli effetti purtroppo ben certificati sulla salute dei cittadini del comprensorio e ben documentati da esperti, non da improvvisati azzeccagarbugli.
Infatti non ci è sembrato assolutamente di sentire dal Rappresentante del Dipartimento Epidemiologia del Lazio Dr. Francesco Forastiere, della cui serietà certo non dubitiamo visto il ruolo avuto dai suoi studi nei casi di Taranto, Vado Ligure, etc, affermare che l’ambiente di Civitavecchia sia salubre, né tantomeno di sentirlo individuare nel traffico il maggior responsabile dell’indubbia sofferenza sanitaria del territorio. Anzi ci sembra che abbia in maniera chiara affermato che le centrali a carbone sono, per letteratura acclarata, grandi fonti di inquinamento e che i dati epidemiologici, non ancora resi noti, confermano quelli fino ad oggi conosciuti.
Per quanti hanno memoria corta ricordiamo che nello studio del DEP aggiornato a tutto il 2012, ultimo tra quelli conosciuti, ed in linea con i precedenti, leggiamo che, confrontando i dati del territorio con quelli regionali, si riscontra una grave incidenza di patologie tumorali.
Nello specifico per gli uomini: +7% mortalità generale; +8% tumori; del polmone, +10% tumore del polmone; +26% app. respiratorio; mentre per le donne +9% mortalità generale; +25% apparato respiratorio, +57% malattie renali, +27% traumatismi.
Questi dati, noti già nell’aprile 2013 e da noi depositati, insieme ai medici ISDE agli atti della conferenza dei servizi che diede il parere positivo finale all’AIA, seppure drammatici, proprio in quanto noti non possono essere motivo di richiesta di riesame dell’AIA. Per questo abbiamo chiesto a gran voce, anche nella ultima presentazione svoltasi all’aula Pucci, che ci vengano forniti i dati dell’ultimo studio di coorte. Ma da qui a dire che a Civitavecchia va tutto bene, significa volersi tappare gli occhi e volersi alleggerire la coscienza sporca di un AIA che sugli uomini e le donne che costituiscono la carne viva di quelle statistiche ha riversato ulteriori 900.000 tonnellate l’anno di carbone e ulteriori 1500 ore di esercizio della centrale. 1500 ore che, considerando
la fuoriuscita di 6.300.000 metri cubi di emissioni l’ora (dati VIA) fanno nove miliardi e 450 milioni di metri cubi di fumi in più l’anno, fumi che altro non sono che quelle sinistre nubi che a volte incombono sul nostro cielo, ma che, lo possiamo assicurare, sono sempre presenti anche quando invisibili.
Ma probabilmente le fumate e l’aumento delle patologie da inquinamento le vediamo solo noi visionari fissati con l’ambiente; sarà per questo che il Piano Energetico Regionale, proposto dalla maggioranza PD, non cita ne la centrale a carbone, ne il suo contributo in termini di emissioni e sarà sempre per questo che oggi, la maggioranza governativa sempre a guida PD, vuole imporci l’inceneritore per armi chimiche. Lo spieghi il PD a quanti stanno affrontando il dramma della malattia o, semplicemente ai propri giovani che, giustamente oggi gridano allo scandalo sentendo parlare, dopo aver sentito la bestemmia del carbone pulito, di ambiente salubre.
Simona Ricotti – Forum ambientalista