Vinaccia a Tidei: “Cominciamo male”

gino vinacciaCIVITAVECCHIA – Il Presidente dell’Ater Gino Vinaccia è voluto intervenire questa mattina, attraverso una conferenza stampa, per precisare alcuni aspetti che erano stati oggetto di un passaggio del discorso del neo sindaco Pietro Tidei nel corso del primo consiglio comunale, soprattutto riguardo le affermazioni secondo cui l’Ater starebbe portando avanti una “la politica attendista” con riferimento alla questione delle aree di Torre d’Orlando. “Sia prima che dopo la campagna elettorale – sostiene Vinaccia – avevo espresso l’esigenza che si ricostruisse un clima costruttivo tra le istituzioni che consentisse di lavorare in piena collaborazione per il bene della città e della comunità intera. L’idea ed il rischio che la città fosse divisa in due opposte tifoserie con i rispettivi protagonisti che invece di placare gli animi soffiano sul fuoco della polemica, ha purtroppo trovato conferma nello scorso consiglio comunale, che non ha fatto altro che avallare le mie preoccupazioni al riguardo. Personalmente, ho seguito con molta attenzione le parole del neo sindaco Tidei il quale, nel tracciare le linee programmatiche del suo piano amministrativo, ha anche svolto alcune considerazioni sull’Ater, su di me e, in modo inopportuno e scorretto, su alcuni miei problemi famigliari. Ebbene, ascoltando le parole del primo cittadino, posso dire che se iniziamo così iniziamo male. Nel suo discorso – prosegue il Presidente dell’Ater – Tidei non ha mancato di bacchettare Ater, Asl, Porto. Posso dire con certezza che la città non ha bisogno del potestà che appartiene senz’altro ad altri tempi e ad un’altra storia. Piuttosto, la città credo che abbia bisogno di un sindaco che sappia confrontarsi e dialogare con le altre istituzioni del territorio e questa regola vale sia per ieri che per oggi. Trovo singolare, ad esempio, che un Sindaco che al suo insediamento dice di avere un Comune quasi in dissesto finanziario abbia il tempo nel suo discorso di occuparsi dei problemi della Asl, lamentandosi sull’inefficienza di infermieri e portantini, o delle aree edificabili di proprietà dell’Ater. Premesso che entrambi gli enti sono autonomi e rispondono del loro operato alla Regione e non al Comune, vorrei ribadire tuttavia come gli infermieri della nostra Asl godono di piena stima per la professionalità con cui portano avanti il loro lavoro, nonostante le difficoltà economiche, e vorrei altresì ricordare come è opinione diffusa in città che circa il 90% del personale assunto all’ospedale sia stato segnalato da Tidei stesso. Quindi, nel caso in cui tali dicerie risultassero vere, ma non ci credo, mi verrebbe da dire “chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
Vinaccia si è poi soffermato sulla vicenda di Torre d’Orlando e sulla volontà di Tidei di costruire alloggi popolari su tali aree. “ Mi sono insediato all’Ater quando quelle aree furono già acquistate dal precedente Presidente dell’Ater in coerenza al previgente strumento urbanistico esistente. Tuttavia, la passata amministrazione comunale non ritenne che in quella zona si dovesse sviluppare un insediamento residenziale popolare e perciò ne cambiò la destinazione d’uso. Per questo – continua Vinaccia – trovo inopportuno accusare l’Ater di ‘attendismo’. Capisco la sensibilità del sindaco Tidei per le questioni edilizie, ma se desidera che la vicenda si sblocchi che provveda a revocare tutti quegli atti precedenti al suo arrivo. Detto ciò, è chiaro quindi che l’Ater non è attendista”. Un flash Vinaccia lo dedica anche al passato Protocollo d’Intesa sottoscritto tra Comune – Ater e Regione. “In quel Protocollo – dice Vinaccia – vi erano regolate tante questioni tra cui Torre D’Orlando, via Betti e barriere architettoniche. Quell’atto esiste ancora. Se è intenzione del Sindaco modificarlo, revocarlo, o apportarvi delle modifiche io sono disponibile. Convochi un tavolo congiunto tra Regione, Comune ed Ater. Io ci sarò. Comunque, considero chiuso l’incidente creatosi – conclude Vinaccia – e auspico per il futuro un clima di rispetto reciproco e soprattutto senza invasioni di campo”.