CIVITAVECCHIA – Nel polverone urbanistico che sta avvolgendo la città rischia di esplodere anche il caso di via Adige. Per l’Italia dei Valori, infatti, si profilano illegittimità anche nei lavori in corso presso l’area dell’ex palazzina Enel, tanto che il Consigliere regionale dipietrista Claudio Bucci ha presentato sulla questione una interrogazione al Governatore Polverini.
L’area interessata dal cantiere, ricorda l’On. Bucci, e compresa nell’intersezione con via Sabatini e viale Baccelli, ricade infatti nella zona di ampliamento e ristrutturazione edilizia intensiva di tipo H, in cui è previsto un 30% di superficie territoriale per strade, parcheggi e verde, ed un 70% di residenziale.
“Dalla semplice rilevazione cartografica – scrive il consigliere regionale nella sua interrogazione – si evince che nella sottozona 8,2 non risulta il 30% di aree cedute al Comune, per cui l’intera sottozona 8,2 non risulta essere dotata degli spazi a verde attrezzato e parcheggi previsti dal Prg”.
Altro punto contestato da Bucci è la volumetria della palazzina in costruzione. La superficie territoriale del comparto è di 7.451 mq mentre l’indice territoriale autorizzato è pari a 4,9 mc/mq; moltiplicando questi due dati si ottiene una volumetria potenziale di 36.509 metri cubi, ovvero il massimo che per legge potrebbe essere edificato. Ma, e qui sta la denuncia più clamorosa di Bucci, la volumetria esistente è già di 44.077 metri cubi; vale a dire che “la cubatura ad oggi realizzata costituisce un esubero 7.567 metri cubi”. Una eccedenza che non può essere sanata dal Comune nemmeno con un permesso a costruire “in deroga agli strumenti urbanistici” poiché, fa notare l’esponente dell’Idv, l’edificio in questione non rientra negli “edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico”.
Ma non è tutto. Bucci ricorda anche come nel 2008, sempre con la Giunta Moscherini, l’Amministrazione comunale si era impegnata a sottoscrivere un accordo con il costruttore cedendo, in cambio dell’area edificabile, altri volumi edificabili su un’area situata in via Bramante, giustificando tale decisione con il fatto che l’area compresa tra via Sabatini, viale Baccelli e via Adige, essendo interessata da “un congestionamento sia urbanistico che veicolare” doveva essere destinata “alla realizzazione di uno svincolo stradale, di spazi pubblici attrezzati ed interventi di arredo urbano”. Chi la visti realizzati? Ad oggi proprio nessuno.
Una serie di presunte irregolarità che tra l’altro sono state già segnalate nei mesi scorsi sia da alcuni cittadini, circa 200, firmatari di un documento indirizzato al Sindaco, sia dal Consigliere comunale cittadino Vittorio Petrelli in un documento inviato alla Regione Lazio; documenti rimasti entrambi senza risposta. Per questi motivi Claudio Bucci chiede al Governatore Polverini e all’Assessore all’Urbanistica della Regione Lazio di “procedere ad una verifica complessiva del permesso in oggetto e della più generale situazione urbanistica del territorio di Civitavecchia che non ha mai recepito il D. M 1444/68”.