Vendita di Hcs: bufera su Moscherini

acquedotto acquaCIVITAVECCHIA – Opposizione scatenate contro il Sindaco Moscherini dopo la pubblicazione del bando per la vendita ai privati di Hcs. Un gesto ritenuto politicamente inaccettabile alla luce del referendum che nemmeno 48 ore fa ha ribadito la volontà dei cittadini, italiani e civitavecchiesi, di mantenere pubblica la gestione dell’acqua.
“Una vergogna, una decisione indegna, uno schiaffo in faccia ai cittadini, un atto di disprezzo per la volontà popolare – il durissimo commento di Sinistra Ecologia e Libertà – Dopo aver utilizzato tutti i mezzi a sua disposizione, strumentali, cavillosi e finanche a limite del lecito, per impedire che l’iter burocratico dei referendum cittadini giungesse a compimento, privando di fatto la città della possibilità di esprimersi anche sulla vendita dei loro servizi pubblici, adesso utilizza gli stessi metodi per accelerare un iter che conduce ad una privatizzazione che i cittadini non vogliono, avendolo dimostrato con il dato di afflusso straordinario proprio in occasione del referendum nazionale, che anche a Civitavecchia ha superato il 57%. Perché questa fretta esagerata? A cosa è dovuto questo modo insolitamente celere di agire? Con chi ha preso accordi il sindaco Moscherini?”.
“Questa amministrazione – fa eco la segretaria del Prc Valentina Di Gennaro – non rispetta l’espressione di voto referendario nazionale dove i cittadini hanno bocciato la famosa 23/bis che è parte fondamentale della delibera 71 del Comune di Civitavecchia sulla vendita delle quote di Hcs; inoltre non sembra preoccuparsi che esiste un ricorso al Presidente della Repubblica in merito alla delibera stessa, nè del fatto che sono state depositate presso il nostro comune le firme valide per il referendum cittadino su questo argomento. Un atto che, se mai ce ne fosse bisogno, ci consegna di nuovo  la cifra di questa amministrazione, se dal punto di vista della procedura, la legittimità di questi atti  è tutta ancora da chiarire, dal punto di vista politico ed etico, è l’ennesima forzatura vergognosa di chi, ormai alle strette, cerca di portare a termine i propri disegni di svendita del patrimonio dei beni comuni della nostra città. Considerato che non ci sono le condizioni democratiche per un atto del genere, visto il voto del referendum, il ricorso presentato e le firme depositate, il Prc-Fds chiede il ritiro immediato della determina”.
Strali anche dal Partito Democratico, riunitosi questo pomeriggio in conferenza stampa. “La determina dirigenziale del bando porta la data del 7 giugno – ha commentato il capogruppo Marco Piendibene – in piena campagna referendaria in corso. Il che dimostra, come la successiva pubblicazione del bando all’indomani della consultazione, quanto Moscherini tenga in assoluto spregio la volontà della popolazione, che peraltro nei quesiti sull’acqua si è espressa in città con una percentuale addirittura superiore a quella nazionale. Non ci sono parole per definire questa mascalzonata perpetrata ai danni dei civitavecchiesi; la seconda, dopo la falsa promessa in campagna elettorale di voler mantenere pubblica la gestione dell’acqua. E a testimoniare che il Sindaco ha solo l’intenzione di liberarsi di questa gestione infischiandosene di cosa pensa la gente, c’è il fatto che nel bando è comunque sottolineato che sulla delibera 71 pende un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica di cui non vuole attendere nemmeno il responso, così come il bando è rivolto a qualunque impresa dell’Ue. La nostra acqua, insomma, potrebbe finire nelle mani di chiunque. Sappia comunque il Sindaco – ha concluso Piendibene – che da questa sua indecente azione trarrò maggiore forza per cercare nella sua maggioranza quei Consiglieri che invece hanno preso atto con saggezza della volontà popolare e che probabilmente non sono più disposti a sopportare un Sindaco così despota”.
E dalla maggioranza arriva non a caso il primo segnale di disagio, per voce del Segretario dell’Udc Marco Di Gennaro, che commenta: “Ci saremmo aspettati che, dopo il risultato dei referendum, il sindaco si prendesse una pausa di riflessione per valutare le ripercussioni del voto popolare  sul problema della privatizzazione delle società comunali. Ha, invece, accelerato  i tempi  quasi per far trovare la città dinanzi  al fatto, anzi al misfatto, compiuto. Dopo aver tradito l’impegno preso con gli elettori di non cedere il controllo pubblico delle società comunali, egli continua con protervia a dismettere i beni pubblici senza curarsi del destino dei lavoratori. Garantirà la cessione a privati del controllo delle società gli attuali livelli occupazionali? In caso di risposta positiva, è il sindaco  disposto a sottoscrivere l’impegno scritto che ai lavoratori eventualmente licenziati garantirà lo stipendio di tasca sua? Nell’attesa di una risposta, l’Udc presenterà in Consiglio Comunale una mozione per richiedere il ritiro della delibera 71 e, contestualmente , si attiverà per richiedere un Consiglio Comunale aperto”.
Infine il Consigliere comunale del Pd Marietta Tidei: “Vergognosa la decisione dell’amministrazione di procedere alla vendita di hcs nonostante l’esito referendario. E’ l’ennesimo atto di prepotenza di un Sindaco che dopo aver letteralmente devastato le aziende comunali, ormai piene di debiti e senza alcun valore pensa di svenderle per quattro soldi. Patetica anche l’azione di puro maquillage dei giorni scorsi che ha portato alla sostituzione dei vertici. Moscherini continua a devastare questa città senza per nulla rendersi conto che la città non ne può più di lui e di tutta la sua banda”.