Usi Civici. “L’Armata Brancaleone dell’Agraria partorisce un nuovo espediente: la sclassificazione”

CIVITAVECCHIA – Dal Comitato Usi civici Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:

“Possibile che l’Agraria, Ente nato per difendere gli interessi dei cittadini, debba comportarsi in modo così subdolo! In un comunicato stampa del 3 luglio gli amministratori dell’Università Agraria (UAC), amministratori lo ricordiamo che non hanno titolo in quanto il loro mandato è scaduto da oltre un anno, rivedono a modo loro la storia degli usi civici a Civitavecchia dalla sentenza 19 del 1990 in poi. Dicono che la prima perizia Rossi nel 2013 aveva causato opposizioni ed è per questo motivo che l’agraria tentò nel 2019 di mettere le cose a posto con la perizia Monaci. Omettono di dire però che quest’ultima perizia ha aumentato di centinaia di ettari il demanio rispetto alla precedente, ha generato oltre 1200 opposizioni (molte di più di quelle contro la perizia Rossi) e, cosa gravissima, viene utilizzata da UAC per rilasciare certificazioni anche sulla parte non approvata dalla Regione, cioè Tenuta delle Mortelle. L’architetto Rossi, tra l’altro, ha recentemente scritto una dettagliata relazione dove dimostra con dati di fatto che la perizia Monaci è pesantemente errata nel metodo e nel contenuto. Ma questo ad UAC non interessa e sta a dimostrare quanto siano aperti al dialogo, come affermano nel comunicato.
Dicono infatti che UAC “ha da sempre ricercato il dialogo” con cittadini e istituzioni, ma il tavolo di concertazione chiesto dal Commissario per risolvere amministrativamente con Regione e Comune i problemi della città, è fallito nel 2019 proprio a causa dell’UAC.
Minimizzano poi i due processi persi facendo presente che sono stati liberati due “ appezzamenti di terra” ed omettono di dire che le motivazioni con le quali sono state giudicate allodiali quelle terre , valgono per tutta Tenuta delle Mortelle e che se non avessero fatto appello e avessero corretto la perizia Monaci emettendo una nuova ricognizione veritiera, la situazione sarebbe stata risolta da tempo. Invece hanno sempre cercato ogni astuzia legale per opporsi, affermando che difendono gli interessi della collettività, spendendo in questo modo centinaia di migliaia di euro in incarichi contro i cittadini, denaro che avrebbe potuto essere impiegato per ampliare la ricerca della verità con una istruttoria e una conseguente ricognizione catastale. Ma quale collettività millantano di difendere, dato che gli usi civici non ci sono, come dimostrano tutte le perizie dei CTU , ultima la relazione dell’avv. Petronio, consulente della Regione Lazio. La sola collettività in ballo è quella che viene danneggiata con il comportamento dell’ UAC : 5000 famiglie colpite da usi civici inesistenti!
Ma veniamo al punto essenziale. La proposta di soluzione che secondo loro sarebbe quella di “sclassificare“ i terreni edificati e trasformare così le conciliazioni in vendite a prezzi di mercato a tutto vantaggio della stessa UAC e di chi la pilota. Ma quali terreni vogliono sclassificare se gli usi civici non ci sono! Questa è la soluzione secondo gli scaltri amministratori dell’agraria che giocano quest’altra carta appoggiando la seppur improbabile approvazione di una infausta proposta di legge regionale del 2018. Una soluzione che otterrebbe il solo effetto di portare introiti nelle casse sempre più vuote dell’UAC i cui amministratori continuano ad autoincensarsi senza garantire alla collettività nulla di concreto.
Non si può poi tacere che, utilizzando un altro cavillo legale, UAC, nel giugno u.s. ha chiesto alla suprema Corte di Cassazione di invalidare i processi dei ricorrenti per incompetenza del giudice! In questo modo cerca di allungare i tempi e continua a tormentare la cittadinanza, altro che aiutare la cittadinanza stessa, come sbandierato nel comunicato! La vera soluzione è quella che sta percorrendo la Regione Lazio e cioè stilare una ricognizione catastale finalmente corretta in base alla documentazione oggi disponibile, approvata dal Commissario nelle sentenze 66/2019 e 43/2020 e non sclassificare da usi civici inesistenti i terreni per poi venderli agli attuali proprietari a prezzi correnti.
Una vicenda vergognosa che non deve passare sotto silenzio e per questo noi del Comitato facciamo appello a tutte le istituzioni e forze politiche perché si oppongano a questo ulteriore tentativo dell’amministrazione UAC che, ormai decaduta e con un CdA non più valido, ha ancora l’ardire di amministrare senza titolo e pubblicare proposte indecorose”.

Comitato Usi civici Civitavecchia