Usi civici: la Regione bacchetta l’Università Agraria

CIVITAVECCHIA – Porta la data del 5 marzo la nota inviata dalla Regione Lazio all’Università Agraria di Civitavecchia prendendo posizione sulle attestazioni rilasciate in base alla ricognizione catastale effettuata dal Dott. Monaci.

Scrive la Regione: “La ricognizione catastale condotta dal Dott. Monaci su incarico dell’Agraria, ad oggi nella fase di pubblicazione per debita notizia e conoscenza alla collettività, non costituisce strumento valido ai fini del rilascio di attestazioni e/o certificazioni in ordine all’esistenza o meno del gravame di uso civico”.

Continua la Regione Lazio: “Si invita pertanto codesta Università Agraria a utilizzare per le eventuali attestazioni e/o certificazioni richieste gli elaborati tecnici definitivi ovvero le risultanze giudiziali passate in giudicato o registrate e trascritte”.

Parole chiare quelle della Regione Lazio con le quali dichiara che le attestazioni sugli usi civici non possono essere rilasciate sulla base delle nuove tavole redatte dal Dott. Monaci. La questione era stata già sollevata sin dall’inizio dai comitati e esponenti che sugli usi civici conducono una battaglia da anni. La portata di tale lettera apre nuovi scenari non certo confortanti soprattutto per i cittadini. Gli atti che sono stati stipulati dai notai sulla base di certificazione redatta secondo la ricognizione catastale del Dott Monaci sono validi? Chi ha acquistato una casa in base a certificazione rilasciata sulle nuove tavole, se sugli elaborati definitivi richiamati dalla Regione è gravata da uso civico, si ritroverà suo malgrado proprietario di un immobile con vincolo? Chi in base alle nuove tavole si è trovato una casa con gravame che sulle precedenti non risultava, e ha fatto una conciliazione o affrancazione sborsando parecchi soldi per poter vendere, potrà ottenere un rimborso? Una cosa è certa, tra tavole nuove e vecchie, battibecchi tra enti, annunci eclatanti di paventate soluzioni a rimetterci sono sempre e solo i cittadini