Usi civici. De Paolis (Civica): “Urgenza è sempre risolvere ingiustizia”

“Come è noto, cogliendo un suggerimento del Commissario per gli Usi civici, si è svolta una riunione presso il Pincio, due giorni fa, con tutti gli Enti attori dell’annosa e complicata questione.

Un’occasione di confronto che, nonostante le tante difficoltà, reputo di grande importanza e, per certi versi, definitiva per ristabilire con chiarezza quali siano le responsabilità, passate e future, dei diversi Enti interessati.

Vale la pena forse ricordare che dal canto suo la Regione Lazio, istituzione di cui sono rappresentante, proprio su nostra iniziativa, provò nella scorsa legislatura a mettere in campo un suo protagonismo per dirimere quella che è a tutti gli effetti una ingiustizia ai danni di cittadini inconsapevoli e incolpevoli. Si modificò quindi l’ormai famigerato articolo 8 della legge del 1986. Con quell’intervento si aveva l’obiettivo infatti di aumentare i già previsti sconti da accordare alle persone che, avendone i requisiti, chiedevano di svincolare le loro proprietà da un uso civico di cui non si conosceva l’esistenza e che non era assolutamente esercitabile. Una soluzione che si inseriva nelle more delle competenze regionali ma che è stata poi impugnata dalle Corte Costituzionale, vanificandone di fatto la possibile efficacia.

Ad oggi quindi la situazione è ferma e impantanata di fronte all’immobilismo e al rimpallo di competenze dei vari organismi chiamati a individuare possibili soluzioni, ridurre i tempi e lo stato d’ansia dei cittadini coinvolti.

Tra le possibili vie da percorrere, emerse in quella riunione, c’è quella della Traslazione degli Usi civici sull’area della Frasca, già monumento naturale, proprio grazie alla Regione Lazio; c’è quella caldeggiata dai più e sostenuta dal Vicepresidente della Regione e dal Capo di Gabinetto, che prevede una integrazione dei documenti da parte dell’Università agraria di Civitavecchia, con particolare riferimento alle nuove perizie e alla documentazione reperita dal Comitato dei cittadini per gli Usi civici. In ultimo c’è la via della conciliazione tra singoli proprietari e l’ente gestore.

Dal mio punto di vista la prima opzione avrebbe davvero tempi lunghissimi, l’ultima richiederebbe sicuramente tempi più brevi, ma non certo un costo contenuto per i cittadini, così come lo avevamo immaginato noi ai tempi della modifica della legge regionale citata sopra.

Resto convinto dunque che la via maestra sia quella di un protagonismo degli Enti, a partire dall’Università agraria, che con senso di responsabilità, saprà raccogliere i suggerimenti e mettere mano a tutto ciò che continua a rappresentare una vessazione e una ingiustizia.

Ribadisco infatti che se la legge regionale non può essere modificata nel senso che avevamo indicato, provando ad andare incontro ai cittadini, non è ammissibile una impasse di questo genere.

Occorre procedere il più velocemente possibile a ristabilire un minimo di equità, in attesa delle opportune modifiche della legge nazionale 168/2017, tra l’altro votata da tutta la Camera dei Deputati, in cui ad oggi i casi come Civitavecchia, dove il vincolo non è più esercitabile per ovvie ragioni, restano bloccati nel caos.

Abbiamo tutti un dovere politico e morale dal quale non può sottrarsi nessuno.”

A dichiaralo è Gino De Paolis, Consigliere regionale Lista civica