USB: “L’emendamento “blocca-centrali” della Regione apre una nuova fase”

CIVITAVECCHIA – Dall‘USB Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:

“Ammettiamo di essere rimasti davvero senza parole a seguito dell’approvazione in Consiglio regionale dell’emendamento “blocca-centrali”, inserito nella legge di bilancio, letteralmente “ostativo” di ogni possibile intesa Stato-Regione in favore di impianti di produzione elettrica alimentati a combustibili fossili nel Lazio. Un provvedimento che non solo impatta sulla realizzazione di nuove centrali, come ad esempio quella a gas che Enel intende costruire a Civitavecchia, ma anche su ogni eventuale sostituzione, modifica o riconversione di impianti già esistenti.
In pratica una vera e propria “moratoria”, che dopo 70 anni di centrali termoelettriche segna effettivamente una svolta epocale. E il termine non appare esagerato. Va quindi dato atto alla Giunta Zingaretti, anche e soprattutto su spinta dei consiglieri eletti nel territorio e dell’Assessora Lombardi, di aver tracciato la strada accogliendo le istanze di cambiamento provenienti da Civitavecchia. Non capita così spesso, né soprattutto con contenuti tanto perentori considerando la posta in gioco, per cui il riconoscimento è doppiamente dovuto. Apprendiamo, peraltro, del consenso praticamente unanime realizzatosi sul provvedimento, almeno in Commissione. Un altro segnale incoraggiante.
Ora, come molti vanno dicendo, non sono certamente escluse reazioni volte ad annullare gli effetti di un atto così importante, che al di là dei futuri sviluppi chiarisce però lo scenario e impone un cambio di fase. A tutti, alla stessa Regione, ad Enel e ai diversi attori in campo, almeno su due versanti.
Da un lato quello della “transizione energetica”, che vedendo il Lazio (come tutto il centro-Italia) “importare” dal Sud del paese una rilevante quota di energia elettrica per coprire il proprio fabbisogno, dovrà essere indubbiamente accelerata. Non servono solo soldi ma anche una programmazione di medio-lungo termine e in particolare norme chiare, non solo utili a favorire gli investitori ma soprattutto necessarie a tutelare l’ambiente e il paesaggio.
Dall’altro, connesso chiaramente al primo, quello della “transizione socio-economica” del territorio, tema su cui USB ha scioperato più volte nel recente passato. Il tasso di disoccupazione locale ha superato da tempo i livelli di guardia. A fronte di un comparto elettrico sempre più in declino, tanto più se l’orientamento negativo della Regione sulla nuova centrale verrà a concretizzarsi, appare sempre più evidente l’urgenza di puntare a uno sviluppo finalmente sostenibile anche sul piano occupazionale, attraendo a tal fine nuovi incentivi e investimenti per le energie rinnovabili, la logistica e il potenziamento del traffico merci nel porto..
Tutela ambientale e sociale devono andare di pari passo. Questa sarà la sfida più grande del prossimo futuro, su cui, auspichiamo, la città e la Regione sapranno realizzare l’unità occorrente a produrre risultati concreti e duraturi.

USB Civitavecchia