CIVITAVECCHIA – Domenica mattina ho assistito alla santa messa presso la Chiesa parrocchiale di Allumiere. La Chiesa era affollata da bambini e ragazzi. Giovanissimi che con la loro presenza stavano testimoniando la loro identità religiosa che è, insieme, identità, appartenenza, reciprocità di sentimenti, amore e carità cristiana. Sono bambini, certo, e questi aspetti, magari, ancora non li capiscono e non gli appartengono ma sono aspetti spirituali indispensabili a colmare la vita, il loro avvenire, di passioni e sentimenti e per dare un senso ad una esistenza pregna di valori veri. Mi sono entusiasmato, mentre ho pensato ai nostri figli e nipoti, a tutti e non solo ai miei, con ansia e preoccupazione per tutte le forme di decadimento che inondano la società, le incertezze, i dubbi, la precarietà in tutti gli spaccati dell’esistenza umana: il lavoro, la salute, gli studi, la cultura, il vivere civile.
Di contro un avvenimento che di fatto evoca il disamore e l’odio che ormai sconvolge la società civitavecchiese e, in particolare, non sembri strumentale, il rancore che coinvolge alcuni personaggi della vita politica, economica e sociale cittadina. La politica non più terreno di confronto ma motivo di odio e vendette. Non è questo che merita e si aspetta la nostra città dalle persone che ha delegato a rappresentarLa.
Mi sono chiesto se le persone preposte al governo, e non, della Città debbano rimanere fuori da questa ultima vicenda e osservarla dall’esterno, disinteressati e distanti oppure fermarsi un attimo a riflettere se non sia il caso di abbandonare tutti i vincoli di appartenenza e tutti insieme lavorare per raggiungere il solo obiettivo del pubblico generale interesse. E mi è venuta in mente la teoria dell’alleanza tra il merito e il bisogno di Martelliana memoria. Pensate quanto diversa sarebbe la vita nella nostra città.
Sono pensieri pasquali, ma……….
Mario Flamini