CIVITAVECCHIA – Un sindaco sotto ricatto, e per questo in fuga dal confronto. Questa l’immagine data da Antonio Cozzolino, all’indomani del consiglio comunale sul porto. Un momento politico che doveva essere particolarmente importante per la città, sia a fronte dell’importanza centrale che la portualità ha nell’economia del territorio, sia per le polemiche e le critiche sulla gestione dell’Authority che hanno caratterizzato gli ultimi due anni di dibattito. In tutto questo, il sindaco a 5 Stelle ha evitato il confronto come la peste: e viene da chiedersi se siamo proprio sicuri che si tratti dell’esponente di quel Movimento che non fa altro che strombazzare ai quattro venti, di Civitavecchia e dell’Italia, la sua democraticità e la sua vocazione naturale alla trasparenza. C’è da esprimere una sincera solidarietà e vicinanza a quei cittadini che hanno dato fiducia a questa maggioranza.
Bizzarro anche il parallelo che si può fare tra le telefonate del ministro, ormai ex, On. Lupi e le assunzioni al porto di Monti. A fronte delle intercettazioni (peraltro senza nessuna rilevanza penale), a livello nazionale il M5S chiede le dimissioni;a livello locale, a fronte di una relazione del Mef che contesta 80 assunzioni senza bando (e alcune addirittura senza curriculum) non solo non si dice una parola, ma addirittura lo si ricandida. I video sono in rete: anche qui, la politica dello streaming si ritorce contro chi l’ha sventolata.
L’immagine che emerge chiara è che evidentemente il capo di Palazzo del Pincio è in mano a tre consiglieri. Davanti ad essa non resta che chiedere agli altri consiglieri della sua maggioranza, e al sindaco stesso, un sussulto di dignità che speriamo abbiano, tirando fuori da questo vero e proprio mercato delle vacche che s’intravvede fin troppo chiaramente. Una prima possibilità di farlo, dicendo la verità alla gente, ce l’hanno nel rispondere alle famose quattro domande che abbiamo posto e che ancora attendono risposta: è normale per un Presidente della Autorità Portuale (ente pubblico) candidare a Sindaco il suo Responsabile portavoce alle comunicazioni, o permettergli di farlo? È normale che lo stesso candidato possa possedere direttamente (cosa di cui non fa segreto) o attraverso persone a lui vicinissime un quotidiano locale? È normale che in Autorità Portuale ci siano stati dal 2009 al 2013 un mare di contratti e/o assunzioni senza nessun tipo di selezione o concorso?
Al di là della legittimità di tale pratica, a noi interessa il concetto di correttezza e trasparenza verso i tanti disoccupati: quel concetto sbandierato con tanto di orologi e vestiti in Parlamento dai Deputati Pentastellati che probabilmente a Civitavecchia vale solo per gli altri?
Rispondere è cortesia, dice il motto: ebbene, sarebbe una cortesia non tanto a noi come forza politica, ma a tutti i cittadini e contribuenti di questo territorio. E un atto di dignità che, per chi non perde occasione di descriversi come “principe della moralità”, consentirebbe almeno di salvare la faccia. Se volesse rispondere anche tutta l’opposizione, i cittadini saranno finalmente in grado di avere una chiara panoramica di come in questi anni si siano intrecciati interessi da un polo all’altro; interessi di pochi che hanno tenuto nel “sacco” una città. Il silenzio comunque sarebbe già una risposta fin troppo eloquente, da conteggiare alla prossima tornata elettorale dove le rassegne stampa passate avranno un peso diverso dalle parole.
Il Coordinamento di Forza Italia Civitavecchia