CIVITAVECCHIA – “Una miserevole farsa”. Così Rifondazione comunista bolla la vicenda Marina all’indomani dell’incontro in Regione che ha sancito l’illegalità dei locali realizzati al Viale e la necessità di interrarli per poter dare seguito ai lavori. Una soluzione che tuttavia il Prc definisce “ridicola” in quanto “allo scopo di riappacificare i contendenti rischia di produrre l’ennesimo pasticcio”. “Occorre ricordare – afferma la Segretaria Valentina Di Gennaro – che la norma in questione (art 167 del Codice del Paesaggio, ndr) è utilizzabile in casi estremamente limitati, che escludono espressamente quelli concernenti ‘i lavori, realizzati in assenza o in difformità dall’autorizzazione paesaggistica, che non abbiano determinato creazione di superfici utili o volumi’. Laddove per ‘lavori’, ‘superfici’ e ‘volumi’ si deve far riferimento alle definizioni stabilite dalla circolare n.33/2009 del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, che, in tutta evidenza, porterebbero ad escludere la possibilità di attivare l’istanza di accertamento della compatibilità urbanistica per le opere in questione. Quei volumi non risultano sanabili. A meno di non sostenere l’insostenibile, e cioè che secondo il Ministero, la Regione, il Comune e la Soprintendenza l’abuso verrebbe meno solo perché lo si nasconde con un pratino. Una concezione del vincolo paesaggistico che potremmo definire ‘della foglia di fico’, secondo la quale una vergogna da 9.000 metri cubi può essere legittimata purché opportunamente occultata”.“In questi termini – prosegue la Di Gennaro – appare evidente la debolezza del ‘compromesso’ delineato, tanto più se si considera che le opere realizzate sono comunque prive di compatibilità urbanistica e che sulla vicenda permangono ombre in merito alla corretta gestione del denaro pubblico. E tuttavia, di fronte ad un eclatante esempio di malgoverno il centrodestra non esita a ricorrere a soluzioni improvvisate pur di ricomporre le divisioni interne. Con esiti francamente tutti da verificare e buona pace dei cittadini che avevano sperato in una decisiva svolta in termini di legalità e trasparenza”.
Torna invece ad incalzare il primo cittadino il Consigliere del Pd Marietta Tidei, che sottolinea come, “se il Sindaco avesse dato ascolto all’opposizione che a luglio 2009 lo aveva diffidato ad iniziare i lavori proprio perché mancava l’autorizzazione paesaggistica, non ci saremmo trovati in questa brutta situazione”. “Un’Amministrazione seria – accusa la Tidei – avrebbe seguito un iter corretto, ottenendo tutte le autorizzazioni necessarie, non avrebbe commesso un abuso e di certo non avrebbe minacciato l’occupazione della Marina. Moscherini è stato fortunato ad avere ereditato da altre amministrazioni i fondi per realizzare l’opera, come peraltro anche per il mercato, e non è stato neanche capace di portarla a compimento. L’arroganza e l’incapacità di cui ha dato prova in questi anni sono stati alcuni dei fattori principali della paralisi della città e almeno oggi dovrebbe chiedere scusa per un errore che alla città è costato moltissimo”.







