CIVITAVECCHIA – Situazione insostenibile per il personale di polizia penitenziaria impegnato nelle due carceri di Civitavecchia. A denunciarlo, stamane in una conferenza stampa, sono stati i sindacati di categoria Cgil Fp, Ugl penitenziaria, Uil penitenziari, Osapp e Sinapp in una conferenza stampa svoltasi presso la sede della Cgil in via Togliatti. Aumento della popolazione detenuta, mancata integrazione del personale di Polizia in pensionamento o trasferito presso altro istituto le cause di questa condizione lavorativa inaccettabile secondo i sindacati che hanno rimarcato tutti la principale conseguenza con cui devono fare i conti gli agenti: l’assoluta mancanza di sicurezza. Qualche numero per capire meglio la situazione. Presso il supercarcere di Aurelia risultano attualmente in servizio 232 unità di Polizia penitenziaria a fronte delle 342 previste dalla pianta organica secondo il decreto elaborato dal Ministero della Giustizia nel 2001, mentre nel carcere di via Tarquinia gli agenti in servizio sono 52 a fronte degli 82 previsti dallo stesso decreto. Altro dato che contribuisce ad aggravare la situazione è quello relativo alle assegnazioni provvisorie presso altri istituti, che risultano essere 37 in uscita dal nuovo complesso e 9 dalla Casa di reclusione. Assegnazioni, fanno notare i sindacati, che di provvisorio ormai hanno ben poco visto che molte di esse sono in atto da anni. Un trend in costante peggioramento se è vero che nel 2002 presso il carcere di via Tarquinia erano in servizio 72 unità a fronte di 70 detenuti, mentre oggi i detenuti sono 120 e gli agenti 52. Stesso rapporto in difetto per il supercarcere.
“Riteniamo che per far fronte ad una carenza di organico che supera il 30% non sia più possibile attuare strategie poco lungimiranti che mirino a tamponare la situazione nel breve periodo – hanno affermato stamattina i segretari di categoria Scipione, Regio, Censasorte, Pizzo e Di Franco – Siamo altresì consapevoli che la situazione degli istituti penitenziari del resto della regione non sia certo migliore, vista la carenza di organico complessiva degli istituti del Lazio che risulta di oltre 1000 unità. Per questi motivi abbiamo deciso di unire le nostre forze e lanciare un grido di allarme non solo sulla situazione dei due istituti cittadini, ma su quella degli istituti dell’intera regione”. Soprattutto perché la mancata nomina di un nuovo Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria ed il contemporaneo invio in missione del Provveditore di un’altra regione “hanno finito per aggravare una situazione già drammatica di suo”, mancando in sostanza un punto di riferimento per la discussione e la soluzione delle tante criticità del sistema.
Motivo per cui i sindacati hanno deciso di richiamare alle proprie responsabilità l’Amministrazione centrale indicendo una manifestazione di protesta a Roma davanti al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per chiedere formalmente l’invio di 40 unità nei due istituti cittadini (25 a Borgata Aurelia, 15 in via Tarquinia) successivamente al termine del corso di formazione degli ultimi allievi agenti arruolati che terminerà il prossimo settembre. Cinque mesi di tempo, insomma, per restituire dignità e sicurezza agli agenti di polizia penitenziaria di Civitavecchia e agli stessi detenuti.