CIVITAVECCHIA – Trenitalia declina ogni responsabilità in merito allo stato del materiale viaggiante in generale e di quello in servizio sulla tratta FR5- Grosseto- Tarquinia-Civitavecchia-Roma affermando che: “Le Fs e la Regione Lazio non sono responsabili del ‘martedì nero’ dei pendolari.… gli ultimi investimenti significativi in nuovi treni risalgono ad oltre 10 anni fa …le conseguenze di questa situazione sono che l’età media dei treni circolanti sulla rete della Regione Lazio è, oggi, di circa 30 anni…che in mancanza di nuovi treni non é possibile adeguare istantaneamente l’offerta alla richiesta della Regione… etc etc” Significa, in altri termini che Trenitalia non é in grado di poter adeguare “con celerità” l’offerta dei servizi alla domanda per mancanza di risorse. In primo luogo, osserviamo che non é da oggi che i pendolari chiedono la “garanzia”di un livello di “comforts” a bordo dei convogli degno di livelli di accettabilità per quanto attiene all’igiene ed alla sicurezza e, pertanto, l’uso dell’avverbio di tempo “istantaneamente” ci fa solo sogghignare. In secondo luogo, ricordiamo che negli ultimi dieci anni il prezzo dell’abbonamento ferroviario a subito adeguamenti, ovvero aumento del costo, in ragione, riteniamo, di incrementate spese di gestione e mantenimento e/o ammodernamento del materiale cui, peraltro, non ha fatto riscontro nessun tipo di miglioramento del materiale rotabile viaggiante, almeno, sulla tratta FR5. In terzo luogo, vogliamo ricordare alle FS come un certo Sig. Giancarlo Cimoli, il super- manager che ha gestito le FS in un periodo compreso negli ultimi 10 anni, sia costato allo Stato, cioè ai contribuenti, “solamente” 4 milioni e mezzo circa di liquidazione, una cifra che non sembra essere proporzionata a quanto il Signore in questione ha realizzato nelle sue mansioni di “super manager” per assicurare un livello di accettabilità ad un “pubblico servizio”, almeno sulla tratta FR5. Tale stato di cose ci induce peraltro a chiederci a, questo punto, a chi bisogna far risalire la responsabilità relativa allo stato di “empasse” del materiale ferroviario in questione! 10 anni sono lunghi una quaresima e la dirigenza di Trenitalia avrebbe dovuto prendere “atto” di quanto in tale periodo si é scritto o si é reso noto per le prescritte vie circa lo stato di una tratta asservita, peraltro, anche ad uno scalo crocieristico di non trascurabile importanza visto l’impatto che il turismo ha sull’economia nazionale, con buona pace della Sig. Brambilla On Min. Michela che presiede il neonato Ministero del Turismo, del quale ancora oggi ci chiediamo la precisa funzione vista la sua inerzia in merito! Se il Sig. Cimoli invece di ricevere dalle FS, solo “qualche” milione di euro quale riconoscimento del suo “ brillante” operato, ripetuto poi in Alitalia con risultati disastrosi ma con una liquidazione di “ appena” qualche “manciata di milioni di euro “avesse ricevuto un sonoro “ben servito”, come avviene normalmente per i manager quando non si dimostrano all’altezza della situazione, l’erario si sarebbe risparmiato una congrua cifra e relativo trattamento pensionistico da “paperone” che si sarebbe potuta utilizzare per altre esigenze di pubblico interesse. Le solite malelingue, amano ricordare come il Signore in questione sia molto vicino alla policroma “casta”: ci sembra inutile commentare, ma ci restano seri dubbi sulla reale destinazione delle “poche manciate” di milioni di euro riscosse dall’emerito super- manager! Signori super – manager accomodatevi che il pranzo é servito: paga pantalone!!!
Gabriele Pedrini – Segretario Federale Fiamma Tricolore