CIVITAVECCHIA – Esprime forte preoccupazione l’On. Pietro Tidei per le ipotesi che stanno circolando in questi giorni circa il rischio chiusura del cantiere di Torre Valdaliga Nord.
“La decisione – commenta Tidei – se accertata, comporterebbe gravissimi danni alla Città e al suo tessuto occupazionale e imprenditoriale. Ci si chiede che ne sarà delle 140 unità lavorative impegnate nelle imprese dell’indotto, delle 15 unità addette ai servizi vari, delle 15 unità dipendenti dell’Enel. Tutto ciò mentre nel cantiere rimane ancora tanto da fare, come la demolizione della turbina della sezione 1, la realizzazione del bosco come da convenzione con il Comune e i lavori al parco nafta. Permangono ancora pesanti interrogativi sulla diversità del rapporto che esiste fra l’Enel e Civitavecchia da una parte e la stessa azienda elettrica e altre città: infatti i cantieri di La Spezia (aperto da circa 30 anni e chiuso solamente il 31.12.2011), quello di Brindisi (aperto ininterrottamente per circa 40 anni), e quello di Sulcis (aperto ininterrottamente per 35 anni) sono durati più a lungo. Quello di Civitavecchia verrebbe chiuso dopo appena qualche anno dell’avviamento a carbone malgrado il territorio abbia ospitato impianti termoelettrici dal 1948 e pagato un pesante tributo di 12 morti a causa dell’amianto”.
“Evidentemente – conclude il Deputato – per il colosso elettrico queste cose non contano. La vicenda tuttavia non si esaurisce qui. Sembrerebbe che la decisione sarebbe stata assunta in modo unilaterale e solo successivamente sarebbe stata comunicata al Sindaco che l’avrebbe tenuta sotto il più assoluto silenzio. Inquietante, perciò, l’intera vicenda: la decisone assunta e il silenzio del Sindaco”.