Tidei non si dimette da Deputato ed esplode la polemica

pietro tideiCIVITAVECCHIA – Nemmeno il tempo di insediarsi e il neo Sindaco Pietro Tidei è già al centro delle polemiche. Ad accendere la miccia le mancate dimissioni da deputato che Tidei, intenzionato a presentare quest’oggi, recandosi per l’appunto a Roma, ha deciso a sorpresa di rimandare “sine die”. Ad indurlo a questa decisione, come ha spiegato lui stesso, il nuovo rischio chiusura del Tribunale di Civitavecchia che il Deputato, in qualità di membro della Commissione giustizia, vorrebbe scongiurare adoperandosi personalmente all’interno del Parlamento. Una motivazione che ha provocato più di un mal di pancia dentro lo stesso Partito democratico e che ha scatenato la prevedibile reazione del Comitato per Gianni Moscherini, quasi incredulo di fronte a questa ghiotta occasione di attacco frontale a Tidei a nemmeno 48 ore dalla sua elezione. Tanto da commentare con questi toni ruvidi l’accaduto.
“L’epopea tideiana a palazzo del Pincio inizia con un primo voltafaccia agli elettori. ‘Deve difendere il tribunale di Civitavecchia’, spiegano dal suo comitato elettorale, a riprova del fatto che non sanno proprio cosa inventarsi. La realtà è ben diversa da come l’ha descritta l’onorevole sindaco: egli è infatti obbligato per legge a lasciare Monteictorio, come conferma peraltro la sentenza n.277 della Corte Costituzionale. Quando il Presidente Fini imporrà ufficialmente dimissioni per i parlamentari che sono stati eletti sindaci in città con più di 20 mila abitanti, Tidei avrà 30 giorni di tempo per rassegnarle, cosa che si è guardato bene dal fare ora per un motivo molto semplice. Una campagna elettorale più dispendiosa del previsto lo ha indotto a rimpinguare le proprie casse mantenendo il posto nella casta il più a lungo possibile, è ben noto che i miseri 2.500 euro di stipendio da sindaco fanno molta meno gola delle cifre che si percepiscono grazie allo scranno di Montecitorio”. Anche se i sostenitori di Moscherini insinuano un’altra spiegazione. “Si dice infatti che i motivi delle mancate dimissioni siano le difficoltà in cui si trova il sindaco, che come ha già dichiarato non si sente oggettivamente in grado di far fronte alla situazione economica del Comune e che a livello d’incarichi sarà costretto ‘spartire’ una torta troppo piccola per i commensali, fra l’altro aumentati abbondantemente fra il primo turno ed il ballottaggio. Ecco perché, dicono tenga il piede in due staffe: essendo già sulle spine come sindaco e non sapendo che pesci prendere, forse egli sta già pensando di tenere al caldo il posto assicurato nella casta. Insomma, una sorta di ancora di salvataggio che Tidei lancia a due giorni dalla sua elezione. Che dire, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.