Tidei lancia la proposta della Zona franca umanitaria

portoCIVITAVECCHIA – Pietro Tidei lancia la proposta di una “Zona franca umanitaria”,da collocarsi nell’entroterra cittadino fra l’area portuale e quella retro portuale. Si tratta, nelle intenzioni del Deputato, di una focalizzazione di scopo della proposta di legge da lui presentata nel 2003 per la nascita di Zona franca Industriale.
“E’ concepita dalle leggi come zona di trasformazione manufatturiera e agro-industriale-alimentare – spiega Tidei – La filiera produttiva e della trasformazione che si può calare all’interno della ‘Zona franca’ avrebbe al suo vertice un centro di raccolta, prima lavorazione (lavaggio, confezionamento dei carichi semplici e misti per la grande distribuzione, frigoconservazione), trasformazione di frutta e ortaggi e collocazione dei prodotti sul mercato. Il sistema dei trasporti che collega il porto di Civitavecchia (navale, aereo, autostradale) con il grande mercato di consumo romano, nazionale e internazionale può essere affrontato direttamente o attraverso il Car (Centro Agroalimentare di Roma). E’, questa, la filiera per la produzione del fresco che nelle fasi successive (lavorazione, confezionamento e vendita) implica un elevato utilizzo di manodopera, di gran lunga superiore a quello della produzione”.
“L’altro aspetto – prosegue il candidato Sindaco del centrosinistra – è rappresentato dalla trasformazione industriale laddove i processi industriali si calano in economie di scala con impiego significativo di mano d’opera di media e alta specializzazione. L’olio dell’Alto Lazio, dell’Umbria e della Toscana avrebbe uno sbocco naturale a Civitavecchia per raccolta e imbottigliamento, così anche il vino e altre produzioni rinomate e stagionali, primizie e tardizie. Il dato più qualificante del processo che si aprirebbe con l’istituzione della “Zona franca” (non ce ne è nessuna altra in Italia; ve ne sono però in Europa) sarebbe la proiezione dell’Italia e per essa di Civitavecchia verso l’Africa e il Nord Europa con collegamenti strategici dei siti produttivi dei paesi del Mediterraneo da dove partono tra l’altro incessanti richieste di interventi umanitari. “Per l’economia italiana – conclude – che ha subito pesanti salassi nel comparto strategico dell’agroalimentare a seguito dei fallimenti di Cirio e Parmalat sarebbe un grande segnale di ripresa”.
La proposta di Tidei trova tuttavia l’immediata obiezione del “Comitato elettorale per Gianni Moscherini Sindaco”, il quale si chiede come sia possibile conciliare tale idea con quella proposta lo scorso gennaio e relativa all’introduzione di un’addizionale sulle merci e sui passeggeri che transitano in porto “Oggi – commentano dal Comitato – il deputato cambia idea. Niente più tasse. Proprio oggi, infatti, la città, i cittadini e i tanti appassionati delle buone barzellette, si trovano a leggere la sua ultima trovata: introdurre una zona franca industriale nella zona portuale e retro portuale. Vale a dire un punto esente da tasse e dazi doganali per lo smistamento delle merci. Quello che viene da chiedersi, soprattutto leggendo il Tidei pensiero di gennaio, è come si possano coniugare le due cose. Se da un lato quindi Tidei proponeva a gennaio di tassare l’imbarco di merci e passeggeri per ‘fare il bene della casse comunali e non solo’, oggi invece le stesse tasse che aveva proposto soltanto tre mesi prima le vuole togliere. Delle due l’una dunque: o Tidei non sa cosa fa la mano destra o Tidei non sa cosa fa la mano sinistra”.